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lunedì 23 giugno 2025

Alba, la prima neonata in Sicilia con due mamme

  IL Sindaco di Santa Flavia Giuseppe D’Agostino ha dato esecuzione alla recentissima sentenza della Consulta del 22 maggio scorso, la n.68, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art.8 della legge n.40/2004 nella parte in cui non prevede che anche la madre intenzionale- in una coppia di due donne- possa essere riconosciuta legalmente come genitrice del minore nato in Italia, a seguito di una procreazione medicalmente assistita effettuata all’estero.

Dunque, il primo atto di nascita del Comune di Santa Flavia con il riconoscimento da parte di entrambe le mamme.

La bimba di nome Alba è stata, infatti, riconosciuta figlia sia dalla madre biologica sia dalla madre intenzionale, riportando così, il cognome di entrambe le mamme.

Grande soddisfazione da parte delle neo - mamme per la tempestiva applicazione della sentenza della Corte Costituzionale da parte del Sindaco e degli uffici comunali che hanno dimostrato massima sensibilità nel dare immediata esecuzione alla sentenza che segna un passo importante verso il pieno riconoscimento delle famiglie omogenitoriali in Italia.    

 


sabato 21 giugno 2025

Toscana Pride, in migliaia nel centro storico di Prato   




In migliaia hanno partecipato questo pomeriggio al Toscana Pride 2025 che si è svolto in centro storico. Il comitato promotore parla di 30mila presenze.

Il corteo è partito da piazza del Mercato nuovo, poi si è snodato dentro le mura passando per piazza Duomo, poi verso piazza Mercatale e da lì in piazza delle Carceri per la conclusione.
“La marea arcobaleno che ha invaso la città – spiegano gli organizzatori – è la risposta migliore che la comunità queer toscana potesse dare a chi semina odio e ostacola il cammino dei diritti”.
Alla manifestazione erano presenti rappresentanti del Comune di Prato, Montemurlo, Vaiano, e Vernio e della Provincia di Prato.

C’era anche il presidente della Toscana Eugenio Giani: “sono qui, insieme alla comunità arcobaleno, per ribadire l’impegno della Toscana per l’affermazione dei diritti e il rispetto di tutte e di tutti”, ha detto il governatore, sottolineando la presenza del Gonfalone della Regione.

Non è mancata qualche polemica per la decisione degli organizzatori di non far sfilare l’associazione Keshet, gruppo ebraico Lgbtqai+, con la propria bandiera arcobaleno con la Stella di David.

La festa del Toscana Pride prosegue a Pistoia nel Parco di Montuliveto con uno show. Tra gli ospiti la cantante BigMama.






 

domenica 15 giugno 2025

Ricerca di un bambino di 10 anni al lago di Bilancino: intervento dei Vigili del Fuoco

 Una squadra di Vigili del Fuoco del comando di Firenze, distaccamento di Barberino del Mugello e di Calenzano, è intervenuta nel pomeriggio di oggi presso il lago di Bilancino, nel comune di Barberino del Mugello, per la ricerca e il soccorso di un bambino di 10 anni di nazionalità marocchina scomparsa mentre faceva il bagno nella zona della spiaggia della Cavallina.


Sul posto sono state inviate squadre di terra e un mezzo nautico per effettuare ricerche in superficie, mentre l'elicottero Drago 147 del reparto volo di Bologna sta effettuando un sorvolo della zona per supportare le ricerche dall'alto. Sono inoltre in preparazione le immersioni da parte del nucleo sommozzatori, che saranno inviate dalla sede centrale per effettuare ricerche subacquee nella zona di ultimo avvistamento del bambino.


Una squadra a terra sta inoltre effettuando ricerche nella vegetazione intorno alla zona. Le operazioni di soccorso sono coordinate dall'Unità di Comando Locale e da un funzionario inviato sul posto.


La situazione è in costante aggiornamento e si stanno facendo tutti gli sforzi possibili per garantire la sicurezza e il ritrovamento del bambino.




venerdì 13 giugno 2025

Proclamato il Lutto Cittadino

 Domani, nel giorno dei funerali di Mary Bonanno, la città di Castelvetrano si ferma.


Con profonda commozione e indignazione, l’Amministrazione comunale proclama il lutto cittadino per onorare la memoria della giovane donna vittima di femminicidio (Ordinanza sindacale N. 37 del 13-06-2025).


Il nostro pensiero va ai familiari, agli amici e a tutti coloro che l’hanno conosciuta e amata. 

Mary non è un caso di cronaca: è una ferita aperta nel cuore della nostra comunità.

Castelvetrano rende omaggio alla sua memoria, ma allo stesso tempo si impegna a fare di più per educare, prevenire, proteggere.


Che il suo nome, così come quello di quello di Daniela e di Maria e di tante, troppe donne, non vengano dimenticati. 

Che il loro sacrificio diventi impegno e cambiamento.


In segno di rispetto e solidarietà, l’ordinanza prevede:

• La proclamazione del lutto cittadino per il giorno 14 giugno 2025, in concomitanza con i funerali che si svolgeranno alle ore 10:00 nella Chiesa Maria SS. Annunziata (Badia)

• L'esposizione della bandiera a mezz'asta nella sede comunale, in segno di lutto; 

• La sospensione di ogni attività lavorativa degli uffici del Comune fino alla conclusione della cerimonia funebre, nell'arco di vigenza del lutto cittadino; 

• La chiusura di tutti gli esercizi commerciali, delle imprese e delle attività artigianali, con l'abbassamento delle serrande dalle ore 10:00, in concomitanza con lo svolgimento dei funerali; 

• La sospensione di attività ludiche, ricreative ed ogni altro comportamento che contrasti con il carattere luttuoso della giornata, in concomitanza con lo svolgimento dei funerali; 

Uniti nel dolore, ma anche nella volontà di cambiare e di fermarci a riflettere.

#LuttoCittadino #MaryBonanno #NoAllaViolenzaSulleDonne #FemminicidioMaiPiù


#LuttoCittadino #MaryBonanno #NoAllaViolenzaSulleDonne #FemminicidioMaiPiù



giovedì 12 giugno 2025

India . Un solo sopravvissuto nel disastro aereo che ha causato oltre 300 vittime

 La coda dell’aereo, quasi intatta, è conficcata nell’edificio che il temendo urto ha “azzannato”, senza però sbriciolarlo. Tutto attorno, dove questa mattina si è schiantato il Boeing Dreamliner 787-8 dell’Air India, è un paesaggio lunare di lamiere contorte, palazzi sventrati e anneriti, crateri spalancarsi nell’asfalto. Qui, dentro questo cimitero materializzatosi all’improvviso, i soccorritori hanno scavato ininterrottamente, per recuperare i corpi, carbonizzati, delle vittime. La “sentenza” è arrivata quasi subito dopo lo schianto: «Nessun sopravvissuto» tra le 240 persone a bordo del volo Air India 171 partito da Ahmedabad, nel nord-ovest dell'India, e diretto a Londra Gatwick. Poi una fiammata di speranza, con il ritrovamento, annunciato dalla stampa indiana, di un passeggero superstite. E' il quarantenne Vishwash Kumar Ramesh, di origine anglo-indiana, residente a Londra. «Quando mi sono alzato, c’erano corpi tutt’intorno a me», ha raccontato.

A rendere ancora più drammatico il bilancio dell’incidente, un’altra tragica fatalità: l'aereo ha investito l’edificio che ospitava gli alloggi per medici in servizio negli ospedali locali, provocando un numero imprecisato di «vittime a terra, almeno 5», secondo quanto affermato dalle autorità indiane che in serata hanno alzato però a trecento la stima totale dei morti.

Il fumo si alza dal luogo dello schianto

Il fumo si alza dal luogo dello schianto - Reuters

La tragedia si è consumata in una manciata di minuti. Dopo il decollo, l'aereo ha lanciato una richiesta di soccorso al controllo del traffico aereo. Secondo il sito web Flightradar24, il segnale è stato perso pochi secondi dopo il decollo. Faiz Ahmed Kidwai, direttore generale della Direzione Generale dell'Aviazione Civile indiana, ha spiegato che il Boeing è precipitato nella zona residenziale di Meghani Nagar cinque minuti dopo il decollo, alle 13,38 ora locale. Secondo i dati di Flight Radar riportati dai media indiani e dalla Bbc, nel momento dell’incidente il velivolo era a un’altezza di appena 625 piedi, pari a circa 200 metri. «Ero a casa quando abbiamo sentito un rumore fortissimo», ha raccontato un residente di Ahmedabad all’agenzia di stampa indiana Pti. «Quando siamo usciti per vedere cosa fosse successo, c’era una fitta coltre di fumo nell’aria. Quando siamo arrivati qui, cadaveri e detriti dell’aereo precipitato erano sparsi ovunque». «L’aereo era in fiamme – ha raccontato un altro testimone della tragedia –. Abbiamo aiutato le persone a uscire dall’edificio e abbiamo portato i feriti in ospedale».

Secondo quanto riporta la Reuters, tra i passeggeri c'erano 217 adulti, undici bambini e due neonati. Di questi, 169 erano cittadini indiani, 53 britannici, sette portoghesi e un canadese. L’equipaggio, oltre ai due piloti, contava dieci membri.

Inevitabili le congetture su quanto accaduto. Troppo presto per formulare delle ipotesi, fanno sapere le autorità indiane. Sarebbero escluse le condizioni meteorologiche che al momento dello schianto erano stabili e serene. «Stiamo accertando i dettagli e condivideremo ulteriori aggiornamenti», ha fatto sapere Air India su X. Il Regno Unito ha annunciato l'invio in India di un team d’investigatori e specialisti incaricati di “aiutare” le autorità locali nelle indagini. Si tratta del primo incidente in assoluto di un Boeing 787. Il 787 Dreamliner, un aereo widebody bimotore, secondo quanto riportato dal sito web della Boeing ha effettuato più di cinque milioni di viaggi nei 14 anni trascorsi dal suo primo volo passeggeri. Secondo il sito web flightradar24, ne sono stati consegnati più di mille a decine di compagnie aeree. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha dato istruzioni di garantire che tutto il supporto necessario alle operazioni di soccorso fosse esteso immediatamente. Ahmedabad è la città principale dello Stato di origine di Modi, il Gujarat. «Si tratta di una tragedia che ci spezza il cuore oltre le parole», le prime parole di Modi. Con lui, è ammutolita l’intera India.

mercoledì 11 giugno 2025

Suicidio assistito in Toscana, è il primo caso dopo la legge regionale


ANSA/Facebook DANIELE PIERONI

Redazione Ansa

É Il primo caso di suicidio medicalmente assistito in Toscana dopo la legge approvata l'11 febbraio dal Consiglio regionale che regola temi e modalità di accesso al fine vita, redatta partendo dalla pdl 'Liberi subito' dell'associazione Coscioni, impugnata dal Governo il 9 maggio. Ma non sospesa e dunque in vigore almeno fino al pronunciamento della Consulta.

A rivelare la storia di Daniele è stata oggi la stessa associazione Luca Coscioni a cui il 64enne si era rivolto già nell'agosto 2023, tramite un amico. Daniele, spiega l'associazione, ha scelto il percorso previsto dalla "sentenza della Corte Costituzionale 242/2019, nota come 'Cappato-Dj Fabo', che ha fissato le quattro condizioni per il suicidio medicalmente assistito: essere capace di autodeterminarsi, avere una patologia irreversibile, avere sofferenze fisiche o psicologiche per la malattia ritenute intollerabili, dipendere da trattamenti di sostegno vitale".

Daniele era al quarto stadio della malattia e per "una grave disfagia, era costretto a vivere con la Peg in funzione per 21 ore al giorno". Il 64enne ha così "inviato la richiesta formale all'Asl Toscana Sud Est il 31 agosto. Dopo aver ricevuto, il 22 aprile scorso, l'esito positivo delle verifiche previste dalla sentenza" della Consulta, il 64enne "meno di un mese dopo, ha confermato la volontà di procedere a casa. Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana", che fissa un termine massimo di 37 giorni da quando la persona fa richiesta a quando riceve una risposta, "e delle condizioni stabilite dalla Consulta.

A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato". Erano presenti "su base volontaria - dice ancora la Coscioni - due dottoresse e un medico legale dell'Asl, che hanno agito con grande umanità e professionalità, come confermato da chi era presente. Accanto a Daniele c'erano anche Felicetta Maltese, coordinatrice della cellula toscana dell'associazione Luca Coscioni, il suo fiduciario Leonardo Pinzi, le sue badanti e i familiari. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16:50 ha smesso di respirare, serenamente"La morte di Daniele ha riaperto il caso sulle legge della Toscana. Commenta il governatore Eugenio Giani: "E' la dimostrazione di quanto la Regione abbia momentaneamente colmato un vuoto, che non abbiamo la presunzione di riempire per sempre: è opportuno che una" norma "nazionale possa dar corso a un adattamento in termini di legge di quanto la Corte Costituzionale ha affermato sul piano dei principi". La norma si limita "a tradurre in procedure obiettive, imparziali, neutre, quello che già la sentenza della Corte costituzionale ha affermato". Per Pro Vita, all'opposto, la legge toscana "ha iniziato a produrre le prime derive di morte" mentre per il vicecapogruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi, "è un atto eversivo".Forza Italia toscana chiede che la Consulta si pronunci al più presto mentre il presidente dei vescovi toscani, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, ritiene necessario "un vero confronto a livello nazionale, lontano dai riflettori". L'associazione Coscioni intanto rende noto che sono attualmente sei le persone che il suo collegio legale sta supportando nell'iter per l'accesso al suicidio assistito: tra queste una è in Toscana, due in Friuli, due in Veneto, una è umbra. Con Daniele Pieroni sono invece 13 le persone che hanno ricevuto il via libera: di queste 8 hanno avuto accesso al suicidio assistito in Italia. Tra loro Federico Carboni di Senigallia, il primo italiano a poter scegliere di morire col suicidio assistito nel 2022. Per gli altri 5, due hanno poi scelto di non procedere e tre non hanno potuto farlo, come una 54enne toscana: il suo iter, avviato a marzo 2024, spiega l'associazione, "è bloccato perché la Asl non dà indicazioni sul farmaco".

 

Associazione Coscioni: 'La legge Toscana sul fine vita è un atto di civiltà'

"La legge toscana sul fine vita, frutto di un'iniziativa popolare sostenuta da oltre 11.000 persone, è un atto di civiltà e responsabilità che garantisce tempi certi per l'accesso all'aiuto medico alla morte volontaria, applicando quanto già stabilito dalla Corte costituzionale". E' quanto dichiarano in una nota Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell'associazione Luca Coscioni che stamani ha dato notizia del primo caso di suicidio medicalmente assistito in Toscana dopo l'approvazione della legge regionale che disciplina tempi e modalità di accesso al fine vita.

L'impugnazione della legge da parte del Governo Meloni, affermano inoltre, "è una scelta ideologica e priva di fondamento giuridico, che ostacola un diritto già riconosciuto. Intanto, troppe persone continuano a soffrire o a emigrare per morire con dignità. Invitiamo tutte le Regioni ad agire per garantire la libertà e il rispetto delle volontà delle persone".



lunedì 9 giugno 2025

LU NETTACESSI

 

Vito Marino ci racconta un'altro Mestiere - LU NETTACESSI

LU NETTACESSI
Intorno agli anni ‘40 la stanza da bagno, per come l’intendiamo oggi, non esisteva. C’era in sua vece una rudimentale tazza, che finiva nel pozzo nero a dispersione scavato nel sottosuolo; in superficie c’erano dei conci di tufo murati a semicerchio con un buco al centro. In quelli più civili c'era "lu coddu d'oca", un rudimentale WC di terracotta smaltato, che si restringeva nella parte bassa e si scaricava direttamente, senza sifone, nel pozzo nero. La sua ubicazione generalmente si trovava in uno sgabuzzino nel cortile o in un magazzino.
In un chiodo appeso al muro si appendevano delle strisce di giornali o carte da pane: erano i precursori della
carta igienica; in un secchio c’era l’acqua, riciclata dalla cucina o dal "vacili" (bacinella per lavarsi), per buttarla nel cesso dopo l’uso.
Non dobbiamo scandalizzarci troppo se eravamo così in basso in argomento, ma i cattivi odori allora sconsigliavano di trattenerlo dentro casa.
Nei piccoli paesi agricoli c’era l’immancabile “catasta di fumeri” (concimaia) posta nel cortile di casa o nella “carrittaria” o in campagna, dove finivano i rifiuti della cucina, gli escrementi degli animali e... delle persone.
Di notte, per non uscire fuori, si usava “l urinali” (l'orinale) o "lu cantaru” (cantere o pitale) detto anche “sillittu o sillettu". Esso era fatto di terracotta smaltata e aveva quattro manici, per essere trasportato più facilmente. Esso si chiamava anche "siggettu", perchè a forma di "seggia" (sedia), con dentro "lu cantaru"; questa “sedia comoda” si può ancora trovare in bella mostra nei musei, nei palazzi e nei castelli dei nobili del passato. La sua invenzione risale al 1750. Nel romanzo il "Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa si parla del cantere e nel film omonimo, nella famosa festa di ballo, in un’apposita stanza, facevano bella mostra diversi esemplari.   
Fra i mobili della "cammara" (la stanza da letto di una volta), c'era “la rinalera” (il comodino); detto così perché nella parte più bassa, dentro uno scomparto, chiuso da uno sportello, conteneva “lu rinali” (l’orinale) per la notte.
Nella storia delle invenzioni si legge che il “water closet” moderno fu inventato nel 1775 dall’inglese Alexander Cumminas; il sifone, di cui è provvisto, non lascia passare i cattivi odori. Da noi, questa tazza detta all’inglese, incomincia ad usarsi dentro le abitazioni dopo gli anni ’40 e collocata, all’inizio, in uno stanzino o in un sottoscala.
Volendo completare la storia del bagno di casa nostra, esso con il trascorrere del tempo ha assunto vari nomi: fu chiamato: "retrè", dal francese “reterer”, "la commira", perché  permetteva di sedersi (di stare comodi); “usu”, ma anche: “latrina” e “cessu”, dal francese “reducessé” .
Quando le fognature ancora non esistevano o si trovavano soltanto nelle strade principali, gli scarichi del gabinetto e di tutte le acque sporche finivano nel pozzo nero. Purtroppo, con il tempo esso si riempiva e diventava indispensabile lo svuotamento. In mancanza dell’autospurgo, di nuova generazione, si chiamava il “nettacessi”, che lo eseguiva manualmente e con l’ausilio di qualche recipiente manuale. Certamente si trattava di un lavoro umanamente poco gratificante, ma allora c’era sempre qualche persona disposta, per necessità economica, ad esercitare questo mestiere.
Il materiale recuperato diventava un concime molto richiesto per l’agricoltura.
La “vacilera”, mobiletto con “lu vacili” (bacinella), in possesso delle famiglie meno povere, in un primo tempo ha trovato posto nella “cammara” (stanza da letto); in seguito è stata collocata nello stanzino adibito a gabinetto. Questo mobile poteva essere fatto di ferro battuto o di legno con sopra una lastra di marmo, con il buco, per sistemarvi la bacinella. Nella parte sottostante c’era il posto per la “cannata” (recipiente per l’acqua), e un secchio per l’acqua sporca, da riciclare.

VITO MARINO

sabato 7 giugno 2025

Tragedia familiare a Castelvetrano

 Prima l’avrebbe uccisa con un corpo contundente, forse una chiave inglese, e poi si sarebbe suicidato forse buttandosi dal terrazzo nel cortile interno. Sarebbe questa la prima dinamica dell’omicidio-suicidio avvenuto stamattina in via IV Aprile a Castelvetrano. Si iniziano ad apprendere i primi particolari di cosa sia successo a pochi passi dal centro della città. Francesco Campagna avrebbe ucciso la moglie Mary Bonanno in un momento in cui all’interno della palazzina non vi era nessun’altra persona.  L’uomo era infermiere a Villa Sofia a Palermo, mentre la donna era un’insegnante Asacom presso l’istituto “Giuseppe Di Matteo" di Castelvetrano. 


Il Sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini scrive: 

Questa mattina la nostra città è stata scossa da una tragedia familiare. Un dramma consumato nel silenzio delle mura domestiche, che provoca sgomento, tristezza e profonda riflessione. In momenti come questi, il dolore si fa collettivo. Ci stringiamo con rispetto e partecipazione al cordoglio dei familiari coinvolti, offrendo il nostro sostegno umano e istituzionale.Di fronte a episodi così dolorosi, sentiamo forte il dovere di continuare a promuovere una cultura del rispetto, della cura e dell’ascolto, affinché nessuno si senta mai solo o abbandonato.

Castelvetrano oggi si ferma, riflette e si stringe nel silenzio.