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lunedì 13 giugno 2016

Marsala, la caccia agli assassini di Mirarchi e ai signori della marijuana

Continua senza sosta la caccia all'assassino, o agli assassini, del maresciallo Silvio Mirarchi, il vice comandante della stazione di Ciavolo ucciso nelle campagne di Marsala durante un servizio notturno.
Negli ultimi giorni in città c'è una massiccia attività di controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Anna Sessa, della Procura di
Marsala, si svolgono serrate con l'obiettivo di trovare gli assassini del maresciallo Mirarchi, ucciso nei pressi di una piantagione di marijuana. Nel frattempo si sta setacciando la città per ciò che riguarda le lo spaccio e la coltivazione di marijuana. A dare manforte ai carabinieri della Compagnia di Marsala e del Comando Provinciale anche i Cacciatori di Calabria. E' tutto il territorio da Marsala a Petrosino, a Mazara ad essere sottoposto sotto controllo, con maggiore attenzione al territorio lilibetano. I militari dell’Arma hanno dislocato sul territorio tutte le risorse a disposizione, organizzando posti di blocco e di controllo alla circolazione stradale. Sono state effettuate, inoltre, battute e perlustrazioni delle aree rurali, grazie al fondamentale supporto di un elicottero del 9° Elinucleo di Palermo e dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, scandagliando palmo a palmo tutti i terreni del versante sud tra Marsala e Petrosino. Negli ultimi giorni sono state scoperte, con operazioni di Polizia e Carabinieri, solo a Marsala piantagioni di marijuna la cui droga avrebbe fruttato oltre 25 milioni di euro. Droga, ma anche armi sono stte scoperte nei covi dei responsabili delle piantagioni.
L'ultima operazione a Marsala è scattata nei giorni scorsi quando i Cacciatori di Calabria, mentre effettuavano una battuta nella zona periferica del Comune di Petrosino circoscritta da viale Regione Siciliana e via Gianinea, hanno individuato, abilmente occultate all’interno di una serra coltivata con pomodori, tre piante di Marijuana di un metro e mezzo circa, riuscendo a trovare anche il proprietario del terreno:Marchese Vincenzo. I Carabinieri quindi si sono fatti accompagnare presso la sua abitazione dove iniziavano ad effettuare un’accurata perquisizione. L’attività si concludeva con esito positivo poiché, in una valigetta riposta in un armadietto del bagno, venivano trovati 10 involucri di carta stagnola contenenti 35 grammi di marijuana già essiccata oltre che un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente. Inoltre in una struttura in lamiera, adibita a magazzino e posta nelle vicinanze dell’abitazione principale, i militari dell’Arma rinvenivano una quarta pianta, anch’essa alta più di  un metro.
Ma è di qualche giorno prima la piantagione scovata dalla Polizia di Marsala. Numeri impressionanti:15 mila piante, 4,5 tonnellate di marijuana per un valore di 22, 5 milioni di euro circa. La piantagione è stata trovata in Contrada Cozzaro, nella periferia sud di Marsala, e sono state denunciate due persone, al momento irreperibili. Si tratta di una delle più grandi piantagioni mai sequestrate in provincia di Trapani.
Le forze dell'ordine hanno intensificato le operazioni antidroga dopo l'omicidio del maresciallo Silvio Mirarchi, avvenuto proprio nei pressi di una piantagione. Il maresciallo Mirarchi e un collega erano impegnati in un servizio di osservazione la sera del 31 maggio scorso. Notando la presenza di più persone che al buio si comportavano in maniera sospetta, avevano deciso di avvicinarsi  per verificare cosa stessero facendo. Secondo la ricostruzione della Procura di Marsala i due militari “giunti a circa 60 metri dai soggetti, accendevano le torce in dotazione e si qualificavano come Carabinieri, provocando una repentina reazione a fuoco che determinava prima il ferimento e poi la morte del Maresciallo Mirarchi”.
La notte dell'agguato in quelle serre abbandonate di contrada sant'Anna vengono trovate sei mila piante di marijuana ed è stato arrestato Francesco D'Arrigo, di Partinico, ritenuto il responsabile delle serre.
Qualche giorno prima, strani fatti, sono successi in contrada Ferla, tra Marsala e Mazara, con uno scontro a fuoco. Il bilancio è stato di un cittadino romeno ferito. Poco distante poi è stato trovato un corpo carbonizzato. Una zona abbandonata, fuori controllo, posto ideale per la criminalità in cui allestire una piantagione di marijuana.
Il dispiegamento delle forze dell'ordine in questi giorni è imponente. Si sta facendo terra bruciata attorno agli interessi legati allo spaccio di marijuana.




TP24.IT

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