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mercoledì 21 agosto 2013

Quanto costano le case a un euro

La brillante idea di Vittorio Sgarbi e soci, che ha contribuito a far parlare di Salemi un po’ in tutto il mondo, comincia a scricchiolare, sotto i colpi delle critiche, delle lungaggini burocratiche e degli ostacoli di ogni genere che ne hanno reso il cammino piuttosto accidentato.
Con troppa enfasi si è parlato di tempi brevi, di fattibilità garantita, di investitori mecenati disposti al restauro ed alla ricostruzione, ma già dai
primi giorni non è stato chiaro quali delle case abbandonate dopo il terremoto potessero rientrare nel progetto, a quali vincoli queste erano soggette, chi erano i reali proprietari, e quale sistema era meglio adottare per determinarne il numero ed i tipi di intervento.
Visto il fioccare delle richieste, si è dovuto procedere a un veloce regolamento, tanto veloce che sono stati necessari molti mesi e varie stesure per poterlo approvare, magari con l’aiuto di tecnici provinciali.
 Ma non è ancora disponibile una precisa mappa degli immobili che potranno essere posti in vendita ad un euro, case ancora intestate ai vecchi proprietari, tante altre acquisite dal Comune, altre ancora demolite, mentre ulteriori difficoltà sorgono all’orizzonte, come il pericolo di crolli e l’incolumità pubblica.
«Allarme crolli, occorre demolire!» sentenziano i vigili del fuoco di Trapani.
«Sequestro preventivo d’urgenza!» dispone la Procura di Marsala. Ma Sgarbi non ci sta!
Demolire per sicurezza o la certezza di ricostruire? Questo il motivo del contendere, e in attesa di perizie di parte ed iter burocratici, speriamo che prima o poi non ci scappi il morto


Giovanni Loiacono

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