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domenica 8 settembre 2013

8 SETTEMBRE 1943, L`ARMISTIZIO 70 ANNI FA

(8 Settembre 2013) Erano le otto di sera dell`8 settembre 1943 quando fu dato l`annuncio dell`armistizio dell`Italia con le forze Alleate. L`Italia accese i fuochi, suonò le campane, cantò e ballò persino nelle aie, per strada e nelle piazze in preda a un`euforia che durò poco. In realtà l`8 settembre fu uno dei giorni più enigmatici e tragici della storia politica, sociale e militare d`Italia. E fu anche il giorno delle scelte, delle attese e di una memoria (non sempre condivisa) che protagonisti, più o meno noti, hanno riversato nella scrittura e nella testimonianza, raccontando, in
un modo o nell`altro, quello strano giorno in cui la guerra che doveva o sembrava finire, non finì.

A 70 anni da quel giorno ancora se ne discute. Fin dall`inizio l`Italia unita procede per fratture, da Porta Pia a Caporetto e lo stesso accadde con l`8 settembre 1943, con lo scollamento tra le differenti anime del paese e testimoniano quel disincanto di massa e quella perdurante estraneità di larghi settori della società che sono all`origine dei malesseri identitari che continuano ad affliggere il nostro paese. Nelle caserme gli ufficiali parlarono alla truppa, le compagnie si sciolsero e, come scrisse Meneghello, le strade si affollarono di "due file praticamente continue di gente, di qua andavano in su, di là in giù, pareva che tutta la gioventù italiana di sesso maschile si fosse messa in strada, una specie di grande pellegrinaggio di giovanotti".

Tutti a casa, come diceva il titolo di un celebre film di Luigi Comencini? Non proprio: sarebbe stato troppo bello, visto che la realtà si rivelò presto dura e nefasta, chiamando ognuno a scegliere se camminare verso Nord, dove si sarebbe presto costituita la Repubblica di Salò o andare verso Sud, dove erano gli alleati, come ricostruisce e spiega Sorcinelli. Da una parte chi grida al tradimento e resta fedele ai propri giuramenti e alle proprie idee e, dall`altra, chi sale in montagna per resistere e cercare di liberarsi di quella che diventa subito un`occupazione nazista. Certo che il 1943 resta uno degli anni più aspri e emblematici della storia italiana recente, col crollo del fascismo, mesi di fuga e disonore, ma anche di orgoglio e riscatto, fine e inizio. Fu anche l`anno anche del 25 luglio, dello sbarco in Sicilia, come della ritirata di Russia e delle ultime battaglie in nord Africa. Ed è comunque da quelle radici, nel bene e nel male, che germoglia l`Italia come l`abbiamo oggi.


(Fonte: Ansa)

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