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giovedì 5 settembre 2013

Shock a Bari, paziente uccide una psichiatra

L'uomo, in cura presso il centro di sanità mentale, ha inferto decine di coltellate

Ha aspettato tranquillo per qualche minuto nella sala d'attesa del Centro di salute mentale dove era era in cura, e quando è stato ricevuto dalla psichiatra ha improvvisamente impugnato un coltello da cucina colpendo una trentina di volte la donna alle spalle e al collo e uccidendola. L'aggressione, avvenuta
attorno alle 9.30 nel quartiere Libertà a Bari si è consumata nel giro di poco. L'uomo, Vincenzo Poliseno, di 44 anni, disoccupato con piccoli precedenti penali, con problemi di tossicodipendenza e in cura volontaria nel Centro di salute mentale, è stato disarmato da un inserviente ed è stato arrestato dalla polizia poco dopo.
''Non me ne sono reso conto'', ha solo detto quando era in questura. Non ha poi risposto ad altre domande durante l'interrogatorio davanti al magistrato Baldo Pisani. E' accusato di omicidio volontario. Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato l'aggressione: pare che Poliseno abbia chiesto dei soldi, forse voleva un sussidio, e abbia quindi reagito ad un rifiuto.
La vittima, Paola Labriola, una psichiatra di 53 anni, sposata con uno psicologo, madre di due gemelli dodicenni, non ha avuto scampo.
Ci sono ancora diversi dettagli della vicenda da chiarire. La procura di Bari, che coordina le indagini con il procuratore aggiunto Annamaria Tosto e il sostituto Baldo Pisani, ha scelto infatti una linea di riserbo probabilmente anche in attesa che dall'esame delle cartelle cliniche siano accertate le patologie per le quali l'uomo è sottoposto a terapia. 
Attorno all'ingresso del Centro si sono radunate decine di persone, tra gli abitanti del quartiere e i pazienti della psichiatra. Molti di loro in lacrime, hanno parlato di una ''dottoressa bravissima e affettuosa''.
Mentre i medici e il personale sanitario, ancora sotto choc venivano ascoltati dalla polizia dentro il centro, all'esterno, si è subito scatenata la polemica sulla sicurezza nei presidi sanitari che offrono servizi a pazienti potenzialmente a rischio. 

ANSA

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