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sabato 9 novembre 2013

Processo "Campus Belli"

MARSALA, 09 NOV – Con la testimonianza dell’architetto Salvatore Montalbano, tecnico del Comune di Campobello di Mazara, sono terminate, in Tribunale, le deposizioni nel processo scaturito dall’operazione antimafia «Campus Belli». Citato dalla difesa, Montalbano ha escluso infiltrazioni mafiose nelle gare d’appalto aggiudicate da commissioni comunali di cui faceva parte, talvolta anche come presidente. «Nessun sospetto di collusioni mafiose – ha dichiarato Montalbano a proposito dell’appalto vinto nel 2007 dall’impresa Lipari Carmelo per la chiesa di Torretta Granitola – il sindaco Caravà non si occupava delle gare, nominava solo le commissioni». Oltre a Ciro Caravà, sono imputati anche l’anziano boss Leonardo Bonafede, Cataldo La Rosa, Simone Mangiaracina, Gaspare Lipari e per concorso esterno Antonino Moceri e Antonio Tancredi. Nella stessa inchiesta erano rimasti coinvolti anche l’imprenditore Filippo Greco e Calogero Randazzo (il secondo, in passato, condannato per mafia). Entrambi, a fine maggio, sono stati assolti dal gup di Palermo Giangaspare Camerini. A difendere Randazzo è stato l’avvocato Biagio Di Maria, che ha rappresentato, come legale di parte civile, il Comune di Campobello nel processo conclusosi in Cassazione con la conferma della condanna a 7 anni per Salvatore Messina Denaro (stralcio «Golem II»). Parti civili presenti a Roma anche Addio Pizzo e Fai.
 
 
 
 
 
lasicilia.it

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