11 maggio 1860. Arrivano due navi nel porto di Marsala. Piemonte e Lombardo. Sono salpate dallo scoglio di Quarto. A bordo ci sono 1089 giovanotti, vestiti di rosso, guidati dal generale Giuseppe Garibaldi. Hanno in mente un’idea folle, ma farà la storia. Unire l’Italia. Comincia da Marsala l’epopea Garibaldina. Lo Sbarco dei Mille fu favorito dall’intervento delle navi inglesi proteggendo l’entrate nel porto dei due vapori piemontesi. La difesa dei Borboni fu molto debole e i Mille poterono conquistare
la città, per poi proseguire nella risalita dello stivale. A Marsala sono presenti diversi cimeli dell’epopea garibaldina. Divise, fucili, armi utilizzate dai garibaldini, custoditi nel Muse del Complesso Monumentale San Pietro. Ogni anno a Marsala si festeggia l’anniversario dello Sbarco dei Mille, con manifestazioni che durano per tutta la settimana garibaldina. Nel 2010 è stato festeggiato il 150° anniversario dello Sbarco, a commemorare l’inizio del percorso che porterà all’unità d’Italia è stato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tantissime vie della città sono intitolate a garibaldini anche di origine marsalese.
la città, per poi proseguire nella risalita dello stivale. A Marsala sono presenti diversi cimeli dell’epopea garibaldina. Divise, fucili, armi utilizzate dai garibaldini, custoditi nel Muse del Complesso Monumentale San Pietro. Ogni anno a Marsala si festeggia l’anniversario dello Sbarco dei Mille, con manifestazioni che durano per tutta la settimana garibaldina. Nel 2010 è stato festeggiato il 150° anniversario dello Sbarco, a commemorare l’inizio del percorso che porterà all’unità d’Italia è stato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tantissime vie della città sono intitolate a garibaldini anche di origine marsalese.
Marsala.tp24
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.