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giovedì 12 maggio 2016

Accusato di pedofilia, Don Inzoli risarcisce famiglie di cinque vittime

Il religioso, esponente di spicco di Comunione e Liberazione e fondatore del Banco Alimentare, ha consegnato 25mila euro alle famiglie di cinque ragazzi che lo accusano di violenza sessuale. Otto gli episodi contestati a Don Inzoli

Venticinquemila euro alle famiglie dei cinque minori di cui avrebbe abusato. È il risarcimento consegnato da don Mauro Inzoli, 66 anni, esponente di spicco di Comunione e Liberazione sospeso a divinis da Papa Benedetto XVI nel 2012 con l’accusa di pedofilia.

Il risarcimento
Il religioso ha consegnato a titolo di risarcimento 25mila euro a testa alle famiglie dei cinque ragazzi parti offese nel procedimento che lo vede accusato di violenza sessuale. Un risarcimento che di fatto evita la costituzione di parte civile da parte delle famiglie nel processo, che verrà celebrato con rito abbreviato. La prossima udienza prevista per il 29 di giugno. 

Il processo
Don Mauro Inzoli, soprannominato «don Mercedes» per la sua passione per le auto di lusso, fondatore e a lungo presidente della Fondazione Banco alimentare, impegnato anche nella onlus cremasca «Fraternità», era stato rinviato a giudizio a Cremona con l’accusa di violenza sessuale aggravata per otto episodi, riguardanti cinque minorenni di età compresa fra i 10 e i 16 anni che avrebbero subito molestie e abusi sessuali da parte del sacerdote. Quindici episodi sono invece caduti in prescrizione. La maggior parte degli abusi si sarebbero consumati nei 17 anni in cui don Inzoli, che è stato anche rettore del liceo linguistico Shakespeare di Crema, era parroco della chiesa della Santissima Trinità della stessa cittadina. 
fonte: Corriere della sera

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