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venerdì 27 dicembre 2013

Loris Stecca accoltella socia della palestra Spinta dalle scale, poi aggredita

Aggressione legata a motivi economici. La donna non è grave. L’ex pugile, campione del mondo, le chiedeva soldi di continuo

L’ex campione del mondo dei supergallo Loris Stecca, 53 anni, è stato fermato dalla polizia, accusato di aver accoltellato una donna, sua socia in una palestra di Viserba nel Riminese che porta il suo nome, per motivi legati all’attività lavorativa. I due avevano già avuto una lite in mattinata, scoppiata in palestra.
LA DINAMICA - La donna in quella circostanza ha detto di essere stata spinta dalle scale e ha chiesto l’intervento dei carabinieri. Non avrebbe però fatto a tempo a sporgere denuncia. La questione sembrava chiusa lì e invece nel pomeriggio, intorno alle 16.15, Stecca, è tornato in palestra e l’ha colpita. La donna, 49 anni, originaria di Venezia ma da lungo tempo a Rimini, è stata colpita con un unico fendente al fianco destro: è ospedale in attesa di un delicato intervento chirurgico, ma non in pericolo di vita. Il sostituto procuratore di Rimini Gemma Gualdi ha aperto un fascicolo d’indagine per tentato omicidio .
LA TESTIMONIANZA DELLA DONNA - Secondo quanto riferito dalla donna, Stecca - che era socio minoritario della palestra - aveva continue pretese di somme di denaro senza titolo. Nel pomeriggio - secondo quanto emerso dalle indagini della Mobile - è tornato, appunto, nella palestra con un coltello
portato da casa, con una lama di 20 cm: ha incontrato la donna nella hall della palestra, l’ha fatta girare. I due si sono guardati negli occhi, poi l’ex pugile l’ha colpita con un fendente al fianco destro. Stecca è poi andato nel piano di sotto della palestra, dove è stato trovato dalla polizia, che lo ha fermato con l’accusa di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione.
IL TENTATO SUICIDIO -L’8 marzo del 2008 Stecca minacciò di gettarsi nel vuoto dal cornicione di una galleria della A14, a Riccione, mandando in tilt il traffico autostradale. Fu poi dissuaso: un momento di rabbia - lo definì - per una causa con una compagnia di assicurazioni che si trascinava da 20 anni, dopo l’incidente che chiuse la sua carriera pugilistica.

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