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giovedì 3 aprile 2014

San Giovanni La Punta, Gabriele e una tragedia ancora tutta da chiarire

 
di FRANCESCA AGLIERI RINELLA
SAN GIOVANNI LA PUNTA. Un silenzio quasi surreale. È il momento del lutto. È il tempo delle parole scritte, perché quelle dette hanno lasciato spazio al dolore. Gli studenti e gli insegnanti del liceo scientifico «Ettore Majorana» hanno fatto rientro a Catania. Davanti il cancello dell'istituto, un lenzuolo bianco sventola una scritta rossa «Gabriele nei nostri cuori». Sul banco di Gabriele, ci sono una corona di fiori bianchi e un biglietto con scritto: «Un grande amico un bravo studente, un figlio amato. Gabriele rimarrai sempre tra noi, nei nostri cuori». È il saluto commosso degli alunni ai compagni e soprattutto a quel compagno che non c’è più. In sedici sono rientrati ieri mattina, da quella gita maledetta che non gli ha permesso di riportare a casa il loro compagno di classe. Gabriele Russo da quel pullman non è sceso e non farà mai più ritorno a casa. La sua vita spezzata a soli 15 anni, a bordo della nave della Grimaldi Lines dove era in gita per uno stage letterario. Nella notte tra domenica e lunedì, Gabriele è caduto giù dal Ponte 10 della nave ed è morto annegato. Un volo, inspiegabile, da 30 metri di altezza. Il suo corpo senza vita è stato recuperato dai sommozzatori spagnoli, tra gli sguardi impauriti dei compagni e degli insegnanti accompagnatori. La dinamica della tragedia è ancora tutta da chiarire. In Spagna, i genitori dello studente, papà bancario e mamma insegnante, aspettano l’esito dell’autopsia e degli esami disposti dall’autorità spagnola, per riportare la salma del figlio in Italia. Il giorno dei funerali, a San Giovanni La Punta, sarà lutto cittadino, così come già anticipato dal sindaco Andrea Messina. Anche al rientro dei pullman, ieri mattina, il silenzio l’ha fatta da padrone. Abbracci commossi e pieni di dolore tra genitori e figli: quasi a volere sospirare «Sarebbe potuto capitare a te». Gli studenti sono scesi dall’autobus in un parcheggio di un centro commerciale di Gravina di Catania, per evitare la ressa di fotografi e giornalisti e non nel parcheggio esterno della scuola così come inizialmente previsto. Ad uno ad uno, in fila indiana, hanno preso le valigie e riabbracciato genitori ed insegnanti, tra le lacrime di dolore per lo shock vissuto e di gioia per essere ritornati a casa. Oggi siederanno nuovamente tra i banchi di scuola, probabilmente non svolgeranno regolari lezioni, ma discuteranno e si interrogheranno con un filo di voce su quanto è accaduto. Alle 10.15, durante la ricreazione, i ragazzi si fermeranno con i professori e il personale della scuola in un momento di raccoglimento per Gabriele .

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