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lunedì 7 aprile 2014

Ambasciatore italiano in Turkmenistan arrestato nelle Filippine

Avrebbe violato la legge sui minori. Coinvolti tre bambini


L'ambasciatore italiano in Turkmenistan, Daniele Bosio, è stato arrestato nelle Filippine, con l'accusa di aver violato la legge locale sulla tutela dei minori. Il diplomatico respinge ogni accusa e da chi lo ha incontrato subito dopo l'arresto viene descritto come una persona "turbata". Al momento si trova in un posto di polizia a sud di Manila e può usare telefono e e-mail. Sul caso si è subito attivata la Farnesina che assicura "massima trasparenza e rigore". L'ambasciata italiana nelle Filippine dal
canto suo sta fornendo "ogni assistenza legale, come si fa in tutti i casi di fermi o arresti di connazionali". E sta anche cercando di capire meglio, in raccordo con il ministero degli Esteri, le circostanze dell'arresto dell' ambasciatore da parte della polizia locale. A quanto si apprende Bosio, 46 anni, di Taranto, primo ambasciatore in Turkmenistan dallo scorso dicembre, si trovava nella località termale di Laguna, 90 km da Manila, per una vacanza. L'arresto è scattato in seguito alla denuncia di un'attivista australiana, ma sullo scenario ci sono versioni discordanti. Secondo la polizia, il diplomatico sarebbe stato trovato nella notte tra venerdì e sabato con alcuni bambini  in un appartamento.
La polizia filippina ha formulato l'accusa di traffico di minori contro il diplomatico italiano Daniele Bosio, arrestato sabato in compagnia di tre bambini tra i 9 e 12 anni. Lo riporta il quotidiano filippino The Inquirer. L'accusa dovrà ora essere valutata da un procuratore, che deciderà se presentare un capo di imputazione formale contro Bosio. Il reato di traffico di minori comporta una pena fino a 20 anni di reclusione, e una multa di almeno un milione di pesos.


ANSA

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