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venerdì 4 aprile 2014

Botte ai bimbi dell'asilo: ai domiciliari Le violenze filmate di una maestra

I carabinieri la controllavano da tempo dopo la denunciadi alcuni genitori. Arrestata in flagranza di reato

BISCEGLIE - Maltrattamenti su bambini di pochi anni, alunni di una scuola dell'infanzia. Con questa accusa, ieri pomeriggio, un'insegnante di 60 anni è stata arrestata (ai domiciliari) a Bisceglie dai carabinieri della tenenza. Secondo quanto è trapelato dallo stretto riserbo degli inquirenti, la donna si sarebbe rese protagonista di diversi episodi di maltrattamenti nei confronti di alcuni piccoli alunni della scuola dell'infanzia terzo circolo «San Giovanni Bosco». Ma sono pochissimi i particolari del caso emersi. A quanto pare l'insegnante li strattonava e, spesso, li rimproverava urlando, fino a terrorizzarli. Sono almeno due le denunce che hanno fatto partire le indagini dei carabinieri, coordinati dal pm Marcello Catalano e dal procuratore aggiunto Francesco Giannella, nei confronti della maestra originaria della Calabria, ma residente a Bisceglie. La donna, che era controllata da tempo dai militari, è stata prelevata da scuola nella tarda mattinata di ieri.CLIKKA PER IL VIDEO

Nell’ aula i carabinieri, per riscontrare le segnalazioni, hanno anche piazzato alcune telecamere. E l’arresto di ieri pomeriggio sarebbe scattato prima che la situazione degenerasse e per i bambini fosse troppo tardi. Il caso ricorda molto quello della maestra barlettana di 43 anni, in servizio alla materna Musti-Dimiccoli, finita ai domiciliari il 28 maggio 2013 su ordinanza del gip Rossella Volpe, dopo diversi mesi di indagini dei carabinieri. Dopo le denunce dei genitori preoccupati dagli strani comportamenti dei bambini, i carabinieri avevano piazzato – autorizzati dal pm Michele Ruggiero – telecamere all’ interno delle aule in cui svolgeva la sua attività la donna. Scoprirono così che la donna, per governare la sua classe, strattonava i bambini, toglieva loro la sedia mentre si stavano sedendo o comunque li trattava come fossero «sacchi di patate», trascinandoli per la classe. Nonostante l’evidenza delle prove video, durante l’interrogatorio di garanzia la donna si giustificò sostenendo che si trattava di una classe difficile. Nel dicembre scorso la donna ha patteggiato la pena a 18 mesi di reclusione, ma alcuni avvocati di parte civile annunciarono l’arrivo di nuove denunce da parte di altri genitori i cui figli sarebbero rimasti traumatizzati dai maltrattamenti subìti dai compagni di classe.
 
 
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