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lunedì 14 gennaio 2013

Il vassoio di Giulia Adamo e la politica dell'esempio


C’è stato sempre un gran girare di vassoi nella storia della politica democristiana siciliana.
Il vassoio d’argento fatto regalare dal capo della Dc Giulio Andreotti nel ‘76 alla figlia del potentissimo Nino Salvo da Salemi, per il suo matrimonio.  Il vassoio, osceno - nel senso che non andava mostrato, e invece è finito immortalato in fotografia - colmo di cannoli grondanti ricotta con i quali Totò Cuffaro, governatore Udc della Sicilia, “festeggiava” a fine 2007 una condanna a “soli” cinque anni per favoreggiamento. Furono l’inizio della sua fine, quella foto, e quei cannoli. “Immagine bugiarda - si difendeva Cuffaro - io stavo solo levando il vassoio, non lo stavo prendendo. E’ forte in me il senso della condanna”. Ma per una volta i siciliani non vollero sentire ragioni (e non tanto per lo scandalo in sè che Cuffaro e il cuffarismo allora rappresentavano, quanto per il fatto di non essere stati invitati a quella festa del "Vasa vasa"), e Cuffaro si dimise dopo qualche giorno.

E poi c’ questo vassoio, quello di cui si parla in questi giorni. Il vassoio comprato dal deputato regionale Udc Giulia Adamo, nel 2009 (quando era in realtà capogruppo del “Pdl - Sicilia”)  come regalo del suo manipolo di parlamentari al figlio dell’assessore regionale Nino Strano che si sposava. E’ di rappresentanza, questo vassoio. Lo ha detto lo stesso Sindaco di Marsala, per difendersi da chi l’accusava di quella strana spesa, proprio mentre lei è in Brasile a godersi le sue vacanze di Natale: “Nulla di strano. Spese di rappresentanza, ho le ricevute”. E’ di rappresentanza la spesa, ed anche il regalo. Un cadeaux da 1690 euro. “E scusate se è poco - avranno detto ai novelli sposi - i contribuenti siciliani potevano permettersi questo, non di più”. E scusate se è poco, abbiamo pensato noi, che ai matrimoni quando siamo invitati li regaliamo si, i vassoi d'argento, ma mai a queste cifre. Quanto pesava, quanto era grosso questo vassoio? Sia chiaro, nessuno ha mai pensato che Adamo quella spesa l’avesse fatta per sè: il nostro Sindaco ha molti difetti, ma è una persona onesta, e con un tenore di vita così elevato che più che un vassoio, se vuole, si poteva comprare l’intera gioelleria.
Nel candore della sua giustificazione, però, ci consegna l’immagine di un potere che si autoassolve e si autocelebra, si specchia nell’argenteria barocca della casta, che è tale al punto da pensare che anche i regali di matrimonio devono essere pagati con i soldi pubblici. Il deputato parlamentare siciliano è una sorta di intoccabile, non può uscire una lira che sia una di tasca sua, ma tutto, dal caffè al regalo della lista nozze, dalle vacanze fino alla cancelleria, deve essere pagato con i soldi pubblici, per il sacro potere che lui rappresenta.

Si può pensar male di Beppe Grillo, Casaleggio e la compagnia di giro. Ma i deputati regionali del movimento Cinque Stelle, quando rinunciano ai privilegi, e restituiscono il 70% della loro indennità, dimostrano che abisso c’è tra la casta e la gente. Sembrano dei rivoluzionari, anzi, degli alieni.
Giulia Adamo, invece, rappresenta la politica vecchia, ferma ancora all’argenteria, da mostrare per conquistare consensi e da regalare per conquistare o rinsaldare alleanze.
Una cosa come il “Restitution Day” a gente come Adamo fa orrore, non lo concepirebbe. Essere normali, che pazzia. Eppure l’attuale Sindaco di Marsala, potrebbe farlo un gesto simbolico, per riappacificarsi con noi di questo e di tutti gli altri vassoi che non sappiamo e non sapremo mai (ma che ci sono, eccome se ci sono....). E’ in vacanza in Brasile, da un bel pezzo, tornerà il 20 Gennaio , dicono al Comune. Saranno anche affari suoi, ma il Comune ha sforato il patto di stabilità di 11 milioni di euro, bisogna urgentemente tagliare molte spese (lo dice anche l’esperto da lei nominato) e in qualche modo si deve anche dare l’esempio, stare in prima lienea, al fronte. Io ci credo, alla politica dell’esempio. La mela di De Gasperi, quella storia lì, da italiano mi ha sempre emozionato. Carini, il tanto vituperato ex Sindaco Renzo Carini, per dire, faceva ogni anno tre giorni di vacanza a Marettimo - non alle Maldive, a Marettimo - a Ferragosto, e basta. Adamo ci investirà, come giustificazione, con la sua solita tiritera: "Io ho riunciato a fare il parlamentare per fare il Sindaco a Marsala. Di cosa stiamo parlando?". Già, di cosa stiamo parlando. Di esempi, dicevo poco fa. Io sono stanco di questa giustificazione di Adamo che siccome ha rinunciato a fare la parlamentare e ora fa il sindaco, guadagnando in pratica la metà, ogni cosa che fa si ricopre di santità. Adamo avrà anche riunciato a dei soldi, per fare il Sindaco, ma ne ha guadagnato in potere. Dossetti, per dire,  fu uno che rinunciò davvero a tutto. Dossetti, non Adamo.

Rinunciare. Ecco, Adamo potrebbe, in maniera simbolica, fare un Restitution Day tutto marsalese, e dire: ragazzi, a Gennaio rinuncio alla mia indennità di Sindaco, sono stata più in vacanza che al lavoro. Sarebbe un bel gesto. Una bella storia della politica che fa esempio. Se no, come esempio, ci resta soltanto il vassoio...

Giacomo Di Girolamo

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