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lunedì 28 ottobre 2013

Riflessioni di Vito Marino "CONVIVENZE E MATRIMONI OMOSESSUALI"

CONVIVENZE  E MATRIMONI OMOSESSUALI

L’amore omosessuale non è un’invenzione o perversione sorta di recente; già nell’antica Grecia Saffo esprime con dei versi poetici gli amori e le attenzioni da lei rivolte verso le sue allieve più belle. Nella stessa Grecia l'omosessualità fra maschi era in quel periodo praticata in ambiente militare, dove veniva privilegiata la virilità del giovane soldato. I poemi dell'epoca, in maniera più o meno esplicita riportano gli amori omosessuali fra Zeus e Ganimede, Dioniso ed Adone, Poseidone e Pelope, Apollo e Ciparisso, di Eracle e Ila.  Nell'Iliade si narra
dell’amore di Achille con Patroclo.
Nell’antica Roma l’omosessualità veniva praticata in modo lecito esclusivamente con gli schiavi, addirittura era considerata come un’espressione virile e una dimostrazione del potere di Roma.
Giulio Cesare ebbe quattro mogli e un numero considerevole di amanti, già fra i suoi contemporanei veniva considerato: “il marito di tutte le mogli e la moglie di tutti i mariti”. In particolare, molto chiacchierato fu il rapporto con Nicomede IV Filopatore, re di Bitinia.  Andando avanti nel corso dei secoli, non tutti i periodi storici sono stati favorevoli nei confronti dell’omosessualità.
L’omosessualità passiva diventò punibile con la morte nel 342, quando Costanzo e Costante emanarono una legge, inserita il 27 febbraio 380 nel codice Teodosiano, mentre nel 533 sarà Giustiniano a condannare alla stessa pena anche chi praticava l'omosessualità attiva, Durante il fascismo la politica razzista che durò tre anni (dal 1936 al 1939) prevedeva per gli omosessuali metodi repressivi come il pestaggio, l’uso delle classiche bottiglie di olio di ricino, l’ammonizione e, principalmente, il confino politico in qualche isola sperduta. Il nazismo, mosso da una furia omicida, perseguitò e soppresse fisicamente migliaia di persone accusate di essere omosessuali.
Oggi, con la democrazia e il benessere, in materia sessuale ci sono stati dei mutamenti e più tolleranza:, molti giovani non si sposano o convivono, il matrimonio è poco sentito, i divorzi aumentano, gli omosessuali escono dalla clandestinità e chiedono di  unirsi in un matrimonio legalmente riconosciuto.
L’amore, quel sentimento puro che sorge dal cuore, non guarda l’età, il colore della pelle e nemmeno le persone dello stesso sesso. Che allora si vada avanti nelle riforme!
Bisogna però stare molto attenti: se è giusto usare il massimo rispetto per la persona umana, anche se di tendenze particolari, nel dare concessioni non si deve danneggiare ulteriormente la famiglia, il fulcro di tutta la società civile. Se oggi la morale del mondo occidentale lascia molto a desiderare la colpa principale deriva proprio dallo sfaldamento della famiglia. La famiglia deve essere intesa alla maniera arcaica, moralmente sana e composta da un uomo, una donna e dei figli da loro stessi concepiti.

VITO MARINO



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