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mercoledì 5 febbraio 2014

Onu accusa la Santa Sede: 'Tollerò abusi su minori'

Vaticano: 'Esamineremo ma no a interferenze con insegnamenti della Chiesa, tesi ideologiche'


GINEVRA - La S.Sede rimuova "immediatamente" dal loro incarico chi ha commesso abusi sessuali sui bambini, o che ne è sospettato, perché finora ha "adottato politiche e pratiche" che hanno portato a continuare abusi su decine di migliaia di bambini e all'impunità degli autori. E' l'accusa del rapporto del Comitato Onu sui diritti dei bambini. Il Comitato, che ha stilato le osservazioni finali in seguito all'esame del rapporto della Santa Sede sul rispetto della Convenzione sui diritti del fanciullo, si dice "seriamente preoccupato" dal fatto che la Santa Sede "non abbia riconosciuto la portata dei crimini commessi, non abbia adottato le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali su minori e per proteggere i bambini. Inoltre "ha adottato politiche e pratiche" che hanno portato alla prosecuzione di abusi e all'impunità degli autori.
La Santa Sede è anche esortata a "valutare il numero di bambini nati da preti cattolici, scoprire
chi sono e prendere tutte le misure necessarie per garantire i diritti di questi bambini a conoscere e ad essere curati dai loro padri". Si raccomanda inoltre che la Santa Sede ponga fine alla pratica degli "accordi di riservatezza" nell'ambito di piani di sostegno finanziario per le madri. L'auspicio è che la Chiesa faccia "pieno uso della sua autorità morale per condannare tutte le forme di molestia, discriminazione o violenza contro bambini sulla base del loro orientamento sessuale o l'orientamento sessuale dei loro genitori e a sostenere gli sforzi a livello internazionale per la depenalizzazione dell'omosessualità".
Il Comitato Onu ha invitato la Santa Sede "a fare pieno uso della sua autorità morale per condannare tutte le forme di molestia, discriminazione o violenza contro bambini sulla base del loro orientamento sessuale o l'orientamento sessuale dei loro genitori e a sostenere gli sforzi a livello internazionale per la depenalizzazione dell'omosessualità". Il Comitato, pur rilevando positivamente le affermazioni di Papa Francesco nel luglio 2013, è preoccupato per le dichiarazioni passate della Santa Sede sull'omosessualità che "contribuiscono alla stigmatizzazione sociale e alla violenza contro lesbiche, gay, bisessuali e adolescenti transgender e bambini cresciuti da coppie dello stesso sesso". Il Comitato raccomanda inoltre alla Santa Sede di ritirare dalla sua legislazione, come annunciato oralmente, l'espressione discriminatoria "figli illegittimi" per i bambini nati fuori dal matrimonio.
L'Onu ha esortato la Santa Sede a "rivedere la propria posizione sull'aborto" quando è a rischio la vita e la salute delle donne incinte e a "identificare circostanze in cui l'accesso ai servizi di aborto possa essere ammesso" modificando il canone 1398 in materia. Il Comitato cita con "profonda preoccupazione" le sanzioni decise dalla Chiesa nel 2009 in Brasile contro una madre ed un medico che praticò l'aborto per salvare la vita a una bimba di 9 anni, rimasta incinta dopo essere stata violentata dal patrigno.
La reazione della Santa Sede è di sorpresa: "L'aspetto negativo del documento che hanno prodotto - fa sapere mons. Tomasi, osservatore vaticano all'Onu di Ginevra -  è che sembra quasi che fosse già stato preparato prima dell'incontro del Comitato con la delegazione della Santa Sede". Tommasi parla di "linea ideologica".
La Santa Sede assicura che "sottoporrà a "minuziosi studi e esami" nel rispetto della Convenzione le accuse ricevute dall'Onu, ma vede in "alcuni punti" delle Osservazioni ricevute oggi un "tentativo di interferire nell'insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell'esercizio della libertà religiosa". Reitera poi suo impegno difesa fanciullo. Un comunicato della Sala stampa vaticana risponde alle Osservazioni conclusive pubblicate oggi a Ginevra dall'Onu, che accusano la Chiesa tra l'altro di non aver adeguatamente perseguito gli abusi del clero contro i bambini. Il comunicato spiega che la "Santa Sede prende atto delle Osservazioni conclusive sui Rapporti" e assicura che ""saranno sottoposte a minuziosi studi ed esami nel pieno rispetto della Convenzione nei differenti ambiti presentati dal Comitato" e che ciò avverrà "secondo il diritto e la pratica internazionale" e tenendo conto del recente "pubblico dibattito" del Comitato. "Tuttavia", "alla Santa Sede rincresce" di "vedere in alcuni punti delle Osservazioni Conclusive un tentativo di interferire nell'insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell'esercizio della libertà religiosa". "La Santa Sede - conclude la nota - reitera il suo impegno a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, in linea con i principi promossi dalla Convenzione sui Diritti del Fanciullo e secondo i valori morali e religiosi offerti dalla dottrina cattolica"


ANSA

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