ultime

Cerca articolo

lunedì 3 febbraio 2014

«Basta morti ora scelte drastiche Sì alle demolizioni per salvare vite»

Mariella Lo Bello, assessore regionale al Territorio: «Gli abusi non sono solo gli edifici irregolari, ma anche gli interventi che deviano il corso di un fiume»


di STEFANIA GIUFFRE’

PALERMO. «Non si può morire perché una strada non è sicura, non si può morire perché è stato fatto scempio del territorio. È il momento di dire basta agli interventi tampone, è necessario mettere in sicurezza il territorio anche a costo di fare scelte dolorose». Le scelte dolorose di cui parla l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, sono anche le demolizioni.

QUINDI, ASSESSORE, BISOGNA PROCEDERE ALLE DEMOLIZIONI?
«Sì, sono scelte drastiche che bisogna fare se servono a salvare vite umane».

QUALI SONO OGGI LE EMERGENZE IN SICILIA?
«Emergenze ce ne sono tante, centri abitati e strade rappresentano le priorità. Stiamo trasmettendo in questi giorni al ministero un centinaio di schede che riguardano gli interventi più urgenti: servono subito 300 milioni. Stiamo lavorando in sinergia con l’ufficio del commissario straordinario, entro il 7 febbraio presenteremo altri programmi. Questi sono solo gli interventi più urgenti da effettuare subito, quelli classificati come R4P1: si tratta di zone che hanno un elevato grado di rischio e pericoli che riguardano centri abitati. Nei giorni scorsi abbiamo già trasmesso le schede di una decina di interventi da effettuare nel Messinese, una sorta di emergenza nell’emergenza. Si tratta di lavori finanziati per circa 15 milioni, si aspetta solo il decreto. Entro un paio di settimane dovremmo avere il via libera».

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.