ultime

Cerca articolo

venerdì 26 aprile 2013

Mandava gli operai a raccogliere lumache per lui. Condannato un funzionario della Forestale di Trapani

Risultava al lavoro nei cantieri della forestale ma in realtà lavorava per una ditta intestata a moglie e figlio spostandosi con l'auto di servizio. E aveva fatto destinare due operai alla raccolta di lumache da cucinare per gli amici.
La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti ha condannato un funzionario dell'Azienda foreste demaniali a risarcire 13.131 euro. Si tratta di Biagio Fanara, 63 anni, di Calatafimi, in servizio all'ufficio provinciale di Trapani con la qualifica di perito tecnico forestale. Nel 2008 era finito agli arresti domiciliari con l'accusa di peculato, concussione, truffa aggravata e falsità ideologica in atto pubblico. Nel 2010 ha patteggiato la pena di due anni di reclusione e nel 2011 è stato sospeso dal servizio per sei mesi.
Tra giugno e settembre del 2008 Fanara era stato pedinato dagli investigatori che gli avevano piazzato un localizzatore satellitare nell'auto di servizio. Era stato così accertato che «durante l'orario di lavoro era solito dedicarsi a compiti diversi da quelli istituzionali essendo impegnato, prevalentemente, nell'attività di vendita di prodotti farmaceutici per conto della Farmatek ma anche occupato nel disbrigo di incombenze personali (fare la spese, andare al bar, accompagnare familiari, supervisionare la ristrutturazione dell'abitazione del figlio) utilizzando l'autovettura assegnatagli per ragioni di servizio senza peraltro riconsegnarla all'autoparco alla fine del servizio, nei giorni festivi e in quelli in cui si trovava in congedo ordinario». Tra le altre accuse la falsa attestazione sulla qualifica di due operai, l'aver regalato guanti di proprietà dell'Azienda e «avere indotto il capo operaio presso un cantiere, gerarchicamente a lui sottoposto, a destinare due operai forestali alla raccolta di lumache da consumare nel corso di una cena con amici». Per quest'ultimo episodio a Fanara è stato contestato il danno erariale di 319 euro «pari alla retribuzione inutilmente erogata agli operai distolti dall'attività lavorativa».
Le indagini furono portate  avanti negli dal  nucleo operativo regionale del Corpo forestale e dell' aliquota della sezione di polizia giudiziaria dello stesso Corpo presso la Procura trapanese. Fanara  utilizzava la Panda di servizio per la sua seconda attività di rappresentante di prodotti farmaceutici. Nella macchina il nucleo aveva trovato assegni per 150 mila euro, oltre a molta documentazione di un' impresa fantasma che l' uomo utilizzava per ricevere pagamenti dall' azienda foreste per materiale spesso non consegnato, cassette di pronto soccorso soprattutto.
Le verifiche svolte hanno evidenziato che Fanara:
- aveva consegnato all’Amministrazione documentazione inerente l’attività svolta (fogli di presenza e di straordinario) e l’uso dell’autovettura (fogli di marcia con annessi fogli di buoni carburante) dal contenuto mendace;
- aveva fatto falsamente risultare che due lavoratori presso un cantiere della forestale avevano prestato attività come operai qualificati motoseghisti, anziché come braccianti agricoli, consentendo l’erogazione nei loro confronti di retribuzioni leggermente più elevate del dovuto;
- aveva regalato guanti di proprietà dell’Amministrazione, dei quali aveva la disponibilità per ragioni di servizio;
- aveva indotto il capo operaio presso un cantiere, gerarchicamente a lui sottoposto, a destinare due operai forestali alla raccolta di lumache da consumare nel corso di una cena con amici;
- aveva concorso con altri a far risultare falsamente come avvenute forniture, da parte della Farmatek, di materiale sanitario e articoli per la protezione e la sicurezza sul lavoro (elmetti ed occhiali da lavoro, sfigmomanometri, cassette e armadi di pronto soccorso) destinati a cantieri forestali.
 
Fonte: marsala.it
 

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.