ultime

Cerca articolo

mercoledì 17 aprile 2013

Parroco ucciso: assassino confessa, non sopportavo le omelie

'Rendeva riconoscibili le identita' dei soggetti di cui parlava'

Ha ammesso l'omicidio dopo un interrogatorio durato tutta la notte e ha spiegato anche il movente: e' una confessione piena quella di Antonio Incandela, il 33enne arrestato per l'assassinio di don Michele Di Stefano.
L'indagato, con precedenti per incendio, ha detto ai pm coordinati dal procuratore di Trapani Marcello Viola di non sopportare le omelie del sacerdote:don Michele avrebbe abbondato in particolari sui 'misfatti' della piccola comunita' rendendo riconoscibili le identita' delle persone a cui si riferiva.
L'uomo non avrebbe problemi mentali e secondo gli inquirenti, che lo seguivano da tempo, avrebbe anche una notevole abilita' nello sfuggire alle indagini. Incandela era disoccupato ed aveva vissuto, negli ultimi tempi, a Pantelleria. 
 
ANSA

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.