ultime

Cerca articolo

lunedì 4 marzo 2013

IL PONTE SULLO STRETTO NON SI FARA’ PIU’


Il ponte sullo stretto non si farà più. Ancora una volta la Sicilia è considerata una regione di serie B. La Sicilia ha sempre sofferto per il suo isolamento. Facile preda per millenni di tutti gli stati più potenti del Mediterraneo, oggi, a causa della struttura geografica resta lontana dall’Europa più progredita, mentre la vicinanza con l’Africa non ha dato i frutti sperati, perché si tratta di Paesi  che ancora stentano a crescere.

Per tali cause la Sicilia resta penalizzata rimanendo il fanalino di coda dell’Italia e il terzo mondo, rispetto al Mercato Comune.

Oggi, le grandi distanze, vengono annullate dai mezzi di trasporto superveloci. Tutte le nazioni più progredite fanno a gara per la costruzione di treni TAV, d’aeroporti più grandi e di navi ed aerei più comodi e più veloci.

Senza dimenticare il tunnel già funzionante sotto la Manica, molti stati come il Giappone, l’Olanda, la Danimarca e la Svezia costruiscono tunnel sottomarini e ponti da fantascienza, spesso progettati da ingegneri e architetti italiani e costruiti da imprese italiane.

I disagi della Sicilia isola si ripercuotono in tutti i campi economici, dovendo sopportare dei costi di trasporto e di tempi di percorrenza molto elevati.

Le autostrade, anche se predilette dai governanti degli ultimi decenni e potenziate a discapito del trasporto su rotaie e marittimo, ormai sono arrivate al collasso. A causa degli inquinamenti ambientali nella sola Italia muoiono 7000 persone all’anno, mentre a causa degli incidenti stradali ne muoiono altri 6000. Si tratta di dati allarmanti che stanno ad indicare che non è più possibile insistere sul gommato.

Per una sana amministrazione dei trasporti la ferrovia, se adeguatamente ristrutturata, può fornirci trasporti merci con costi tonnellata/km. più bassi del 50%i rispetto al gommato, ad una velocità accettabile e ad inquinamento zero.

Per noi Siciliani il trasporto aereo resta l’unico mezzo veloce che ci avvicina all’Europa, ma non è sufficiente ad assorbire tutte le richieste viaggiatori, gli scioperi continui, i rischi di attentati o di guasti in volo lo rendono pericoloso; mentre non trovano posto le merci voluminose o pesanti o di poco valore.  

Oggi, volendo rilanciare i trasporti in Sicilia, si deve automaticamente parlare anche del ponte sullo stretto: sarebbe assurdo costruire una linea TAV Palermo - Messina e poi perdere due ore per la traversata con il traghetto; occorre una continuità fra le autostrade e le ferrovie siciliane con quelle italiane ed europee. E’ da tener presente che le convenzioni internazionali considerano le ferrovie isolane delle linee a carattere ed interesse prettamente locale e non sono prese in considerazione per un eventuale potenziamento. Occorre che la Sicilia, isola per antonomasia, diventi terraferma, una continuazione fisica, economica e politica dell’Europa; non una palla al piede dell’Italia, ma una terra ricca di risorse umane ed economiche, un punto di passaggio fra l’Europa e l’Africa.

Il governo Monti ha messo da parte il ponte perché la sua costruzione verrebbe a costare molto; si tratta di una grossa menzogna, poiché la ferrovia TAV Val di Susa, riconosciuta inutile statisticamente e tanto contestata da tutti i piemontesi, verrà a costare molto di più del ponte.

Così, dopo tanti progetti faraonici, la costruzione del ponte non vede soluzioni; purtroppo, anche i siciliani non hanno fatto sentire la loro voce in merito. L’atavica rassegnazione del “calati iuncu chi passa la china”, ancora una volta ha portato gli isolani al silenzio.

Il sonno dei Siciliani, citato dal Gattopardo, tanto parlato e contestato, continua a guidare le menti retrogradi di un popolo abbandonato a se stesso ed isolato per millenni in seno al Mediterraneo.

 Fino a quando il ponte di Messina non diventerà una realtà, la Sicilia può solo sognarsi una ripresa economica, che non è condizionata soltanto dalla mafia, dalla politica corrotta e dal mal governo, ma da un isolamento geografico, storico e principalmente culturale.

VITO MARINO.  

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.