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giovedì 28 marzo 2013

Scabbia


La scabbia è una malattia infettiva altamente contagiosa che colpisce il tessuto cutaneo. La scabbia è nota fin dai tempi più antichi; fino a trenta-quaranta anni orsono, la scabbia era una patologia abbastanza rara, ma attualmente sembra aver aumentato la propria frequenza. Se in passato la scabbia era una patologia legata soprattutto a condizioni di povertà e
mancanza di igiene, adesso colpisce soggetti che appartengono a tutti i ceti socioeconomici. Non risultano particolari distinzioni di età o di sesso. La scarsa igiene rimane un fattore che favorisce la diffusione della patologia, ma ve ne sono altri che non riguardano il livello igienico personale (viaggi frequenti, soggiorni in alberghi, degenze ospedaliere ecc.). La scabbia può manifestarsi in ogni periodo dell'anno, ma la frequenza risulta maggiore in inverno e in estate. Questa malattia colpisce anche i cani (viene detta anche rogna) e i gatti.
La scabbia è provocata da un acaro, non visibile a occhio nudo, denominato Sarcoptes scabiei, la maggiore responsabile è la femmina gravida che scava nello strato corneo dell'epidermide e lascia dietro di sé le uova. Il Sarcoptes scabiei è un parassita umano obbligato ovvero il suo ospite naturale è l'uomo e, se lontano da esso, non è in grado di sopravvivere per più di un certo periodo di tempo (approssimativamente 36-48 ore).
La trasmissione della scabbia
La trasmissione della scabbia avviene in genere in ambito familiare; tra le persone adulte il contagio è causato da contatti intimi, prolungati, come può avvenire nei rapporti sessuali, o tra individui che vivono a stretto contatto come nelle scuole, nelle caserme, nei dormitori ecc. Il rischio di trasmissione della patologia per mezzo di biancheria e asciugamani utilizzati da soggetti affetti dalla scabbia è abbastanza basso, ma tende ad aumentare nel caso che la persona sia affetta da scabbia a croste che presenti una notevole infestazione da acari.
Il periodo di incubazione dura in media tre settimane, ma è molto più breve in caso di reinfestazione.
I sintomi della scabbia



Il sintomo principale è un intenso prurito che si accentua durante la notte perché il calore del letto favorisce l'attività dei parassiti. Inizialmente il sintomo è localizzato in prossimità degli spazi interdigitali della mano, nei polsi, intorno ai gomiti, nelle pieghe ascellari, attorno al capezzolo nelle donne e, negli uomini, sul pene e in seguito diviene generalizzato. L'eruzione scabbiosa è caratterizzata clinicamente dai cunicoli che vengono scavati dall'acaro femmina appena al di sotto della superficie esterna della pelle per deporvi le uova e appaiono come piccoli rilievi di colore grigiastro lunghi da 3 a 15 millimetri. Le complicazioni della scabbia derivano soprattutto dal grattamento e dalle sovrainfezioni che possono sfociare nell'eczema e nell'impetigine. La malattia può diventare cronica e nei casi di lunga durata si associa una sovrapposizione piogenica con follicoliti e foruncoli, impetigine accompagnata talora da linfoadenite e linfangite febbrile.
La terapia per la scabbia
La scabbia non è considerata una malattia particolarmente grave, ma non guarisce spontaneamente; è quindi necessario un adeguato trattamento.
La terapia è basata, oltre che su una accurata pulizia personale, degli abiti e della biancheria della
Dal momento che viene iniziata la cura sono generalmente necessarie 24-48 ore per la scomparsa del prurito anche se vi sono casi in cui il prurito perdura per qualche settimana, ciò può essere provocato da fenomeni di tipo irritativo o, ma più raramente, può essere il segno di una recidiva della patologia.
La contagiosità diminuisce progressivamente durante la terapia.
Se la cura è efficace non si hanno nuove eruzioni cutanee o altri segni visibili trascorsi uno o due giorni.
casa, su preparati a base di zolfo, pomata di Elmerich, benzoato di benzile e in caso di complicanze su pomate antibiotiche e cortisoniche. Al di là dei medicinali utilizzati è buona norma lavarsi prima di ogni applicazione e cambiare la biancheria intima e quella del letto dopo ogni applicazione.
Prevenzione della diffusione della scabbia
Nel caso di contatto con un soggetto colpito da scabbia è buona norma rivolgersi al medico che prescriverà un trattamento di tipo preventivo che comporterà la sostituzione della biancheria personale e quella del letto dopo ogni applicazione farmacologica. La biancheria dovrebbe essere lavata in lavatrice a temperatura superiore ai 60 °C. La biancheria che non è possibile lavare ad alte temperature dovrà essere messa in un sacco impermeabile chiuso per almeno 48 ore; si ricorda infatti che l'acaro della scabbia, in quanto parassita umano obbligato, non può sopravvivere lontano dall'uomo per più di un certo periodo di tempo.
 
 
Fonte: Albanesi.it

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