A tre mesi esatti dall’incidente sulle piste di sci di Meribel che lo ha ridotto in coma presto Michael Schumacher potrebbe lasciare l’ospedale di Grenoble per tornare a casa, dove sua moglie sta facendo un’unità di terapia intensiva dal costo di 12 milioni di euro.
Assistenza come in ospedale
Sebbene i medici che hanno in cura il sette volte campione del mondo di Formula 1 le abbiano già detto che esistono pochissime possibilità di risveglio, secondo il tabloid inglese The Sun Corinna Schumacher avrebbe deciso di riportare il marito nella loro villa di Nyon, sul lago di Ginevra. Nelle prossime settimane verrà approntata una struttura dotata dei più sofisticati macchinari ospedalieri così che Michael possa essere assistito come fosse in ospedale.
Nessun significativo miglioramento
Proprio sabato ricorrono tre mesi dal trauma cranico subito mentre sciava in Francia, ma nonostante l’ottimismo iniziale non si sono registrati significativi miglioramenti. Anzi, il sette volte iridato non solo ha perso un terzo del suo peso corporeo ma continua ad aver bisogno di costante assistenza.
«Non bastano nemmeno tutti i soldi del mondo»
«I miracoli possono accadere e un uomo ricco come lui si può permettere le migliori cure - le parole di un amico al tabloid inglese - Ma neppure tutti i soldi del mondo possono risolvere quanto successo. La famiglia si sta attrezzando in previsione di una futura immobilità di Michael». Finora la moglie, spesso accompagnata da altri membri della famiglia, ha fatto la spola, tutti i giorni, da Nyon a Grenoble, circa 300 km tra andata e ritorno, per non lasciare soli i figli Gina Marie e Mick.
CORRIERE
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