E' accusato di riciclaggio e falso, è ai domiciliari. In corso sequestri nella sede Ior in Vaticano.
ROMA - Nuovo arresto per monsignor Scarano, l'ex contabile dell'Apsa (Amministrazione patrimonio Sede Apostolica). La Guardia di Finanza gli ha notificato un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari che riguarda anche un altro sacerdote e un professionista.
Gli investigatori avrebbero accertato finte donazioni per milioni di euro. Le accuse ipotizzate nei confronti di monsignor Nunzio Scarano, che era già stato arrestato lo scorso giugno e poi messo ai domiciliari, sono concorso in riciclaggio e falso.
La Gdf sta eseguendo sequestri di disponibilità finanziarie e conti correnti nella sede dello Ior in Vaticano nell'ambito dell'indagine che ha portato al nuovo arresto di monsignor Scarano. I finanzieri,
secondo quanto appreso, avrebbero accertato false donazioni provenienti da società offshore transitate su conti Ior intestati a Scarano.
Le accuse di riciclaggio che hanno portato mons. Nunzio Scarano agli arresti domiciliari, a Salerno, sono state formulate dalla Procura della Repubblica di Salerno in un'inchiesta su riciclaggio di ingenti somme di denaro. Ai domiciliari è stato posto anche un altro sacerdote, mentre per un notaio è stato adottata la misura del divieto dell'esercizio dell'attività professionale. I provvedimenti sono del Gip di Salerno e sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Giudiziaria di Salerno. Nell'inchiesta della Procura di Salerno, mons. Nunzio Scarano è accusato di riciclaggio per presunte donazioni ritenute dagli inquirenti fittizie. Secondo l'ipotesi investigativa le donazioni sarebbero servite a coprire un grosso riciclaggio di denaro. Il prelato avrebbe contattato una sessantina di persone chiedendo ad ognuno di loro la compilazione di un assegno circolare con somme intorno ai diecimila euro, spiegando di dover ripianare i debiti di una società immobiliare titolare di alcune abitazioni nel centro storico di Salerno. Sempre secondo l'accusa formulata dopo mesi di indagini avviate all'inizio del 2013 e condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, coordinate dal colonnello Antonello Mancazzo, gli assegni sarebbero stati soltanto una partita di giro, in quanto al momento della consegna i donatori avrebbero ricevuto l'equivalente in denaro contante. Monsignor Scarano era stato già arrestato lo scorso 28 giugno in un'inchiesta della Procura di Roma, insieme all'operatore finanziario Giovanni Carenzio e all'ex agente dei Servizi Giovanni Maria Zito. Era stato successivamente posto agli arresti domiciliari, dopo essere stato ricoverato per un periodo nell'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno.
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