Lui non si trovava dal 26 maggio scorso e ora nel
pollaio dell’abitazione del padre, e nell’appartamento, i carabinieri
hanno trovato oltre un milione di euro. Siamo a Costa Volpino.
Il blitz dei militari risale ad alcuni giorni fa: i
soldi erano nascosti nel pavimento del pollaio di Franco Garatti. I
carabinieri stavano
indagando sulla scomparsa del figlio Fabrizio, 44
anni, condannato per traffico di sostanze stupefacenti: nel 2009 lo
fermarono con 40 chili di marijuana nel baule della macchina.
Ora si tratta di soldi in contanti nascosti in appartamento e nella
baracca attigua all’abitazione del padre di Garatti, che a Costa Volpino
molto conoscono con il soprannome del «Biscio». Lui viveva a
Gratacasolo, a Pisogne, nel Bresciano. Qui i controlli sono già stati
attuati conuna eprquisizione che non aveva portato a nulla. Ma poi le
indagini hanno portato alla casa del papà dove i carabinieri hanno
trovato i soldi.
Ancora non chiara da dove arrivi il denaro,
continuano le ricerche del 44enne: accantonata l’ipotesi del suicidio,
gli inquirenti parlano anche di omicidio o all’allontanamento volontario
ma c’è il massimo riserbo sulle indagini.
Considerando che i 40 chili di droga sono costati a Garatti una
condanna confermata in appello (a settembre, quando è prevista l’udienza
in Cassazione, potrebbe tramutarsi in una sentenza definitiva), c’è chi
pensa che si tratti di una fuga organizzata. Ma non si capirebbero i
soldi nascosti, che forse il Garatti sarebbe passato a prendere.
La sua scomparsa anche in tv, a «Chi la visto?»: di lui rimangono
soltanto la jeep rinvenuta in via Nazionale con all’interno il suo
portafoglio e il cellulare. L’uomo è stato cercato per giorni interi dai
vigili del fuoco e la protezione civile che avevano focalizzato
l’attenzione tra la località Ponte Barcotto di Costa Volpino e la
passerella ciclopedonale sul fiume Oglio del comune di Rogno: le squadre
a terra a fine mese avevano setacciato con le unità cinofile i due
argini mentre con i gommoni i vigili del fuoco hanno controllato il
corso d’acqua.
In tv la compagna di Fabrizio Garatti, Monica Frassi, aveva lanciato
un appello perché se qualcuno avesse visto in quei giorni il papà del
suo bambino di 4 anni avvisasse le forze dell’ordine. Proprio la
compagna di Garatti era stata ascoltata lungamente dai carabinieri della
Compagnia di Clusone guidati dal capitano Diego Lasagni che avevano
chiesto alla donna di concentrarsi in particolare sugli ultimi giorni in
cui Garatti era a casa: era nervoso, si comportava in maniera insolita,
aveva ricevuto telefonate o messaggi che lo avevano turbato? Tutte le
ipotesi restano in piedi ma, visti i trascorsi dell’uomo (nel 2009 era
stato arrestato con 40 chili di marijuana e a settembre arriverà la
sentenza della Cassazione) si temono risvolti ben più drammatici di un
allontanamento volontario. Al vaglio degli investigatori anche le
telecamere, i tabulati e le celle telefoniche per accertare chi possa
avere incontrato prima di scomparire nel nulla.
ECO DI BERGAMO
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