Una carriera trentennale, una manciata di successi, l'oblio, il ritorno, le dicerie
C'e ' sempre stato un qualcosa di drammatico attorno alla vicenda umana
di Mia Martini. E la sua scomparsa prematura, avvenuta il 12 maggio
1995, e' un evento che sembrava scritto nel destino di un' artista che
con la fortuna e' sempre stata in largo credito.
Mia
Martini e' stata una delle voci migliori della canzone italiana, un'
interprete che solo in qualche occasione ha avuto la possibilita' di
esprimere al meglio il suo talento e che solo di rado ha avuto il
successo che meritava. Probabilmente se fosse nata in un Paese dove la
musica e' trattata con meno superficialita' sarebbe entrata nel novero
dei grandi: in Italia, invece, ha dovuto fare i conti con un repertorio
quasi mai all' altezza dei suoi mezzi e con una mentalita' provinciale
che le ha quasi distrutto la carriera. Per anni Mia Martini ha vissuto ai margini del mondo musicale perche' le era stata assegnata una fama di iettatrice:
la superstizione e' stata piu' forte del suo talento e cosi' per un
lungo periodo nessuno le ha offerto l' occasione di tornare ad occupare
quel posto da protagonista che meritava. Una vicenda assurda che ha
inciso profondamente su una personalita' fragile e facile alla
depressione.
Mia Martini era registrata all' anagrafe di Bagnara Calabra il 20 settembre del 1947, il suo vero nome era Domenica Berte' ed era la sorella piu' grande di Loredana con la quale ha sempre avuto un rapporto difficile. C'e ' sempre stato un qualcosa di drammatico attorno alla vicenda umana di Mia Martini. E la sua scomparsa prematura, purtroppo, e' un evento che sembrava scritto nel destino di un' artista che con la fortuna e' sempre stata in largo credito. Mia Martini e' stata una delle voci migliori della canzone italiana, un' interprete che solo in qualche occasione ha avuto la possibilita' di esprimere al meglio il suo talento e che solo di rado ha avuto il successo che meritava. Probabilmente se fosse nata in un Paese dove la musica e' trattata con meno superficialita' sarebbe entrata nel novero dei grandi: in Italia, invece, ha dovuto fare i conti con un repertorio quasi mai all' altezza dei suoi mezzi e con una mentalita' provinciale che le ha quasi distrutto la carriera. Per anni Mia Martini ha vissuto ai margini del mondo musicale perche' le era stata assegnata una fama di iettatrice: la superstizione e' stata piu' forte del suo talento e cosi' per un lungo periodo nessuno le ha offerto l' occasione di tornare ad occupare quel posto da protagonista che meritava.
Una vicenda assurda che ha inciso profondamente su una personalita' fragile e facile alla depressione. Mia Martini era registrata all' anagrafe di Bagnara Calabra il 20 settembre del 1947, il suo vero nome era Domenica Berte' ed era la sorella piu' grande di Loredana con la quale ha sempre avuto un rapporto difficile. Aveva cominciato la sua carriera all' inizio degli anni '60, come cantante ''ye-ye''' sotto la guida di Carlo Alberto Rossi. Ma i suoi primi successi risalgono agli anni '70, quando, dopo aver vinto il Primo festival d' avanguardia e nuove tendenze di Viareggio, ha pubblicato il suo album d' esordio ''Oltre la collina'' e ha raggiunto per la prima volta la hit parade con ''Piccolo uomo'', che rimarra' uno dei titoli piu' celebri del suo repertorio. Da allora, fino alla fine del decennio, la sua carriera e' stata costellata di successi: grazie soprattutto al suo temperamento drammatico, Mia Martini si e' imposta come uno dei pochi personaggi della musica italiana capaci di conciliare la qualita' con le esigenze del mercato.
Mia Martini e' stata una delle voci migliori della canzone italiana, un' interprete che solo in qualche occasione ha avuto la possibilita' di esprimere al meglio il suo talento e che solo di rado ha avuto il successo che meritava. Probabilmente se fosse nata in un Paese dove la musica e' trattata con meno superficialita' sarebbe entrata nel novero dei grandi: in Italia, invece, ha dovuto fare i conti con un repertorio quasi mai all' altezza dei suoi mezzi e con una mentalita' provinciale che le ha quasi distrutto la carriera. Per anni Mia Martini ha vissuto ai margini del mondo musicale perche' le era stata assegnata una fama di iettatrice: la superstizione e' stata piu' forte del suo talento e cosi' per un lungo periodo nessuno le ha offerto l' occasione di tornare ad occupare quel posto da protagonista che meritava. Una vicenda assurda che ha inciso profondamente su una personalita' fragile e facile alla depressione.
Mia Martini era registrata all' anagrafe di Bagnara Calabra il 20 settembre del 1947, il suo vero nome era Domenica Berte'
ed era la sorella piu' grande di Loredana con la quale ha sempre avuto
un rapporto difficile. C'e ' sempre stato un qualcosa di drammatico
attorno alla vicenda umana di Mia Martini. E la sua scomparsa prematura,
purtroppo, e' un evento che sembrava scritto nel destino di un' artista
che con la fortuna e' sempre stata in largo credito. Mia Martini e'
stata una delle voci migliori della canzone italiana, un' interprete che
solo in qualche occasione ha avuto la possibilita' di esprimere al
meglio il suo talento e che solo di rado ha avuto il successo che
meritava. Probabilmente se fosse nata in un Paese dove la musica e'
trattata con meno superficialita' sarebbe entrata nel novero dei grandi:
in Italia, invece, ha dovuto fare i conti con un repertorio quasi mai
all' altezza dei suoi mezzi e con una mentalita' provinciale che le ha
quasi distrutto la carriera. Per anni Mia Martini ha vissuto ai margini
del mondo musicale perche' le era stata assegnata una fama di
iettatrice: la superstizione e' stata piu' forte del suo talento e cosi'
per un lungo periodo nessuno le ha offerto l' occasione di tornare ad
occupare quel posto da protagonista che meritava.
Una vicenda assurda che ha inciso profondamente su una personalita'
fragile e facile alla depressione. Mia Martini era registrata all'
anagrafe di Bagnara Calabra il 20 settembre del 1947, il suo vero nome
era Domenica Berte' ed era la sorella piu' grande di Loredana con la
quale ha sempre avuto un rapporto difficile. Aveva cominciato la sua
carriera all' inizio degli anni '60, come cantante ''ye-ye''' sotto la
guida di Carlo Alberto Rossi. Ma i suoi primi successi risalgono agli
anni '70, quando, dopo aver vinto il Primo festival d' avanguardia e
nuove tendenze di Viareggio, ha pubblicato il suo album d' esordio
''Oltre la collina'' e ha raggiunto per la prima volta la hit parade con
''Piccolo uomo'', che rimarra' uno dei titoli piu' celebri del suo
repertorio. Da allora, fino alla fine del decennio, la sua carriera e'
stata costellata di successi: grazie soprattutto al suo temperamento
drammatico, Mia Martini si e' imposta come uno dei pochi personaggi
della musica italiana capaci di conciliare la qualita' con le esigenze
del mercato.
Nel suo repertorio, oltre a canzoni firmate da Baglioni, Venditti e
Fossati, comparivano ottime versioni italiane di brani di John Lennon,
Elton John e i Queen. Tra i suoi successi di allora ''Minuetto'',
''Inno'', ''Donna con te''. Al 1977 risale una trionfale tournee' con
Charles Aznavour.
Sono questi gli anni del suo sodalizio con Ivano Fossati e di album
come ''Per amarti'' e ''danza''. Poi e' arrivata la storia della sua
fama sinistra, che l' ha costretta praticamente al ritiro. Mia Martini
e' tornata sulla scena nell' '81 con il bellissimo ''Mimi''' e con la
sua prima partecipazione a Sanremo con ''E non finisce mica il cielo''.
Nell' 83 ha inciso uno degli album piu' belli della sua carriera, ''I
miei compagni di viaggio'', un ''live'' con le canzoni piu' belle del
suo repertorio inciso con la partecipazione della sorella e di Ivano
Fossati. Il suo delicato equilibrio interiore e' stato turbato da
tormentate vicende personali che hanno fatto assumere alla sua carriera
un andamento altalenante: un primo volontario esilio e' stato interrotto
da una sfortunata partecipazione al Festival di Sanremo nel 1985, poi,
dopo un nuovo ritiro, nell' 89 e' tornata a richiamare l' attenzione
generale con ''Almeno tu nell' universo'', una delle sue interpretazioni
piu' intense presentata sul palco di Sanremo.
Grazie a questo brano l' album ''Martinimia'' ha segnato anche il suo
ritorno in classifica. Negli ultimi anni e' stata piu' volte a Sanremo,
nel 1990 con ''La nevicata del '56'', l' anno successivo con ''Gli
uomini''. Poi la non felice partecipazione insieme alla sorella e, l'
anno scorso, la sua esclusione che ha suscitato non poche polemiche. L'
ultima impennata creativa la sua carriera l' ha conosciuta nel '93,
grazie a ''Vieneme'', un duetto con Roberto Murolo firmato da Enzo
Gragnaniello. Negli ultimi anni Mia Martini stava recuperando i crediti
che aveva con la fortuna: ma evidentemente era scritto nel destino che
la sua doveva rimanere la storia di un grande talento sfortunato.
ANSA
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