Geniale, ironico, difensore degli emarginati e censore della partitocrazia ma leader politico navigato.
Marco Pannella era tutto questo. Il leader radicale, protagonista delle
battaglie per i diritti civili nella storia italiana, è morto oggi dopo
una lunga malattia. Da anni lottava contro due tumori. Negli ultimi
giorni le
sue funzioni vitali erano peggiorate. L'annuncio della sua
morte è stato dato in diretta da Radio Radicale che sempre ieri aveva
dato notizia del ricovero. Lo storico leader dei radicali aveva da poco
compiuto 86 anni.
La camera ardente si aprirà a Montecitorio a partire da domani alle
ore 15. Poi nella notte in via di Torre Argentina si terrà una veglia al
partito radicale.
Alfiere dei diritti individuali e inventore della disobbedienza
civile, Pannella è stato capace di attirare tra i radicali i giovani
contestatori degli anni settanta e poi, vent'anni dopo, di allearsi con
Berlusconi. Ma nessuno direbbe che è stato un voltagabbana. Per lui
l'importante era far vincere le sue idee. Certo non è stato un politico
convenzionale: farsi arrestare per aver fumato uno spinello in pubblico
(successe nel 1975) non è da tutti.
Anche la sua vita privata è stata fuori dagli schemi: "Sono legato da
40 anni alla mia compagna Mirella, ma ho avuto tre o quattro uomini che
ho amato molto. E con lei non c'è stata mai nessuna gelosia". Nessun
figlio dalla moglie; ma forse più d'uno, per sua stessa ammissione,
sparsi in giro per l'Italia, frutto dei suoi amori giovanili. I successi
li ha costruiti con due armi: le sue parole e il suo corpo. Era lui il
"signor Hood" di una canzone che gli aveva dedicato Francesco De
Gregori: "con due pistole caricate a salve e un canestro pieno di
parole".
"Un grande leader politico, il leader radicale che ha segnato la storia
di questo paese con battaglie talvolta controverse ma sempre coraggiose e
a viso aperto. Rendo omaggio a nome mio e del governo alla storia di
questo combattente e leone della libertà". Così il premier Matteo Renzi commenta la morte di Marco Pannella.
Ed Emma Bonino,
intervenendo a Radio Radicale, lo ricorda così: "Mancherà a tutti penso
persino ai suoi avversari Marco Pannella molto amato ma poco
riconosciuto nei suoi meriti in questo paese che tanto gli deve. Credo
che ora molti dovrebbero riflettere, ora che non è più in vita, sui suoi
meriti e la sua presenza nella storia di questo Paese".
ANSA
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