Un pentito di un organizzazione criminale pugliese rivela agli inquirenti italiani la provenienza di un carico di esplosivo ad alto potenziale trovato nel corso di una perquisizione avvenuta pochi giorni fa.
Sarebbe servito per uccidere con un attentato dinamitardo il procuratore capo di Napoli.
E’ questa la scioccante rivelazione fatta agli inquirenti da un pentito
in carcere per reati di mafia a proposito dei 550 chilogrammi di
tritolo sequestrati lo scorso 29 aprile dalla squadra mobile di Bari.
Nel mirino della camorra sarebbe dunque finito Giovanni Colangelo, capo della Procura
di Napoli, impegnata da anni nel contrasto al crimine organizzato
campano. Il collaboratore di giustizia ha detto agli inquirenti della
Direzione distrettuale antimafia, che lo hanno sentito in questi giorni,
di essere entrato in contatto durante la sua detenzione con elementi
della camorra napoletana che parlavano concretamente di un attacco al
magistrato. All’esito delle verifiche fatte dagli investigatori
italiani, lo scorso 7 maggio sono state arrestate cinque persone, con
l’accusa di porto d’armi e detenzione di materiale esplosivo.
SPUTNIK
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.