Dimenticato dai politici siciliani un evento storico che dovrebbe invece stimolare il turismo Dimenticanza, più che memoria. La storia, consegnata alle pagine dei libri, in Sicilia, terra in cui ogni passo profuma di ricordo, non riesce a diventare atmosfera, non si impone alle logiche del futuro e degli investimenti, nasce risorsa e muore rimpianto. Eppure la mappa di un turismo non convenzionale, o settoriale, se si preferisce, è infinita, tanto grande che per raccoglierla occorre una guida di trenta pagine quasi. Lo sanno bene gli americani, da tanti anni in marcia sulle tracce della memoria. Le guide esperte, soprattutto le più giovani, conoscono il fenomeno, che porta gli stranieri a conoscere il nostro patrimonio meglio dei siciliani, e tracciano cartine per questi avventurosi, incantati dai ricordi dei nonni, che nelle cartoline degli sbarchi e nei biglietti gelosamente custoditi, hanno consegnato ai nipoti il volto di una terra ancestrale, da stringere forte, portandone il ricordo su ciondoli o tatuaggi. Il richiamo di quella Sicilia, misteriosamente, è troppo debole per chi nell’isola è nato e dovrebbe tutelarla. Così per qualche strana congiuntura, alla vigilia di un evento storico come quello degli sbarchi, che in Normandia, tra siti e musei - musei come quello catanese, che è peraltro il secondo al mondo - veicola quasi 400 mila presenze ogni anno, da noi si sfiora l’oblio. Restano indifferenti anche gli assessorati, scossi solo dalla spinta di qualche onorevole appassionato, e la Sicilia delle risorse infinite, storiche e culturali, tanto decantate, rischia così di perdersi anche questo appuntamento. - See more at: http://www.lasicilia.it/index.php?id=101574/sicilia/sbarco-del-43-la-memoria-che-non-ce&template=lasiciliait#sthash.5KngxzhH.dpuf
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