MARSALA. Due rappresentanti della Confederazione italiana agricoltori (Cia), Giacomo e
Piernicola Abrignani, padre e figlio, rispettivamente di 61 e 37 anni, e dell'Acli, Giacomo Passalacqua, di 71 anni, sono stati arrestati da militari della guardia di finanza nella frazione di
Strasatti di Marsala, in provincia di Trapani, con l'accusa di aver organizzato una truffa all'Inps facendo percepire indebitamente indennità di disoccupazione a numerosi braccianti che non ne avrebbero avuto diritto. I tre sono stati posti agliarresti domiciliari con le accuse di truffa aggravata e falso.
"Dal 1998 al 2011 - hanno spiegato il procuratore della Repubblica a Marsala, Alberto Di Pisa e il sostituto procuratore Nicola Scalabrini - sono stati indebitamente percepite indennità per circa 300 mila euro, con contributi previdenziali non versati all'Inps per circa 80 mila euro" Nell'inchiesta sono indagate 15 persone ritenute falsi braccianti, che risultavano per alcuni periodi fittiziamente assunti dal titolare di un'azienda agricola di Petrosino, Vincenzo Chirco, nel frattempo deceduto.
Il procuratore della Repubblica a Marsala Alberto Di Pisa, parlando con i giornalisti, ha detto che l'indagine "ha avuto origine da un controllo ispettivo effettuato nel 2010" e che "sono in corso altre indagini per individuare ulteriori soggetti assunti fittiziamente e che hanno percepito le indennità di
disoccupazione non dovute e altre aziende agricole coinvolte". Il sostituto procuratore Nicola Scalabrini ha detto: "Non si tratta di un semplice episodio di malcostume, ma di un sistema molto organizzato che aveva come punto di riferimento le associazioni di categoria agricole. A livello provinciale, però, Acli e Cia hanno collaborato all'indagine". E' ancora da accertare se i tre sindacalisti intascavano una percentuale sulle indennità ottenute dai falsi braccianti.
Piernicola Abrignani, padre e figlio, rispettivamente di 61 e 37 anni, e dell'Acli, Giacomo Passalacqua, di 71 anni, sono stati arrestati da militari della guardia di finanza nella frazione di
Strasatti di Marsala, in provincia di Trapani, con l'accusa di aver organizzato una truffa all'Inps facendo percepire indebitamente indennità di disoccupazione a numerosi braccianti che non ne avrebbero avuto diritto. I tre sono stati posti agliarresti domiciliari con le accuse di truffa aggravata e falso.
"Dal 1998 al 2011 - hanno spiegato il procuratore della Repubblica a Marsala, Alberto Di Pisa e il sostituto procuratore Nicola Scalabrini - sono stati indebitamente percepite indennità per circa 300 mila euro, con contributi previdenziali non versati all'Inps per circa 80 mila euro" Nell'inchiesta sono indagate 15 persone ritenute falsi braccianti, che risultavano per alcuni periodi fittiziamente assunti dal titolare di un'azienda agricola di Petrosino, Vincenzo Chirco, nel frattempo deceduto.
Il procuratore della Repubblica a Marsala Alberto Di Pisa, parlando con i giornalisti, ha detto che l'indagine "ha avuto origine da un controllo ispettivo effettuato nel 2010" e che "sono in corso altre indagini per individuare ulteriori soggetti assunti fittiziamente e che hanno percepito le indennità di
disoccupazione non dovute e altre aziende agricole coinvolte". Il sostituto procuratore Nicola Scalabrini ha detto: "Non si tratta di un semplice episodio di malcostume, ma di un sistema molto organizzato che aveva come punto di riferimento le associazioni di categoria agricole. A livello provinciale, però, Acli e Cia hanno collaborato all'indagine". E' ancora da accertare se i tre sindacalisti intascavano una percentuale sulle indennità ottenute dai falsi braccianti.
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