I genitori di tre bambini che avrebbero subito violenze sessuali, da parte di un amico di famiglia, sono stati rinviati a giudizio dal gip Guglielmo Nicastro per non avere impedito gli abusi e non aver controllato i propri figli. Il processo comincerà il 18 giugno davanti al Tribunale di Palermo.
Un anno fa Fabio Scavo, 59 anni, palermitano, è stato condannato
a 24 anni per aver violentato per mesi i tre fratellini, due dei quali disabili
psichici. Il processo, istruito dal pm Fabiola Furnari, ha avuto input da una segnalazione
della Procura dei minori che ha allontanato
dalla famiglia d’origine i tre
bambini che all’epoca dei fatti avevano 4, 6 e 7 anni.
I servizi sociali hanno denunciato le condizioni di estremo degrado
in cui vivevano e li ha affidati a una casa-famiglia.
Ai responsabili del
centro, in cui sono stati accolti, il più grande dei tre bambini ha raccontato
le violenze subite da Scavo che, amico di famiglia, andava a casa delle vittime
e, nonostante i genitori fossero presenti, si appartava in una stanza con i
fratellini e ne abusava.
Terribili i racconti del piccolo, sentito dal pm e dai giudici
in presenza di uno psichiatra: il bimbo, ritenuto pienamente attendibile, ha
riferito di avere anche avvertito i genitori di ciò che accadeva a lui e i
fratelli, ma di non essere stato creduto. Il bambino, durante gli interrogatori,
ha più volte manifestato sensi di colpa per non avere difeso i fratellini
affetti da deficit psichici e fisici.
Dalle indagini è emerso, inoltre, che Scavo era stato condannato
per avere violentato la figlia quattordicenne di un’amica, rimasta incinta dopo
gli abusi.
Gazzetta del Sud
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