Una sorta d’insegnante di «sostegno», solo che il beneficiario non è un alunno in difficoltà ma una collega incapace. Succede al liceo scientifico «Aldo Moro» di Rivarolo Canavese, dove, a seguito delle lamentele di genitori e allievi sulla preparazione della
professoressa P. P. – che insegna nell’istituto ormai da parecchi anni – la scuola si è dovuta inventare una soluzione alternativa.
La materia in questione è informatica, che al liceo scientifico (e in particolare nel corso di scienze applicate) i ragazzi dovranno portare anche all’esame di maturità. I genitori di diverse classi – la docente insegna nel triennio, dalla prima alla terza – a fine marzo, si sono presentati dal preside, Alberto Focilla, per segnalare una preoccupante anomalia.
«La materia viene insegnata già da qualche anno da una professoressa che, a detta degli studenti di intere classi (attuali e precedenti), non è in grado di fare lezione perincompetenze di base e mancanza di metodo».
Lo sportello pomeridiano, trattandosi di un’attività extra, ha un costo: è stato finanziato interamente dalla scuola stessa.
«Ma è lecito che lo Stato – si chiedono però le famiglie – debba pagare una professoressa per un lavoro che non svolge, obbligando la scuola, a spese proprie, a pagarsi un altro docente affinché i ragazzi possano avere una preparazione decente?».
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