Introduzione:
Cartina di riferimento “CARTA DEI SENTIERI - GRUPPO DELLA MAJELLA¬ - CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di Chieti - scala 1:25.000”
Cartina di riferimento “CARTA DEI SENTIERI - GRUPPO DELLA MAJELLA¬ - CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di Chieti - scala 1:25.000”
Attenzione; molti sentieri segnati non corrispondono a quelli reali sul campo.
Nota 1:
escursione fatta il 4 Agosto 2013
ascesa solo andata 1200 m
tempo di salita 4 ore
Km percorsi 13,3
ascesa ritorno (stessa via) 350 m
tempo 3,30 ore
La base di partenza è il Rifugio Bruno Pomilio 1895 m, posto alla fine della strada che porta alla zona sciistica della Majelletta.
L'accesso al Rifugio non è difficile in quanto la località è una stazione di sport invernali molto nota.
Dall’autostrata A25 Roma-Pescara si esce al casello Alanno-Scafa e si seguono le indicazioni per Lettomanoppello e poi per il Passo Lanciano, dal valico si seguono le indicazioni, a destra, per il Blockhaus e la Majelletta giungendo presso il Rifugio Bruno Pomilio dove si parcheggia.
Nota 2:
Fino a poco tempo fa si poteva continuare in auto fino al piazzale del Blockhaus 2070 m (circa), dove c’è un altare votivo dedicato alla Madonna, ma con l’istituzione del Parco Nazionale della Majella è stato deciso di
Ora, al già lungo percorso per raggiungere le cime più alte bisogna sommare, tra andata e ritorno, altre 2 ore con 200 metri di dislivello e una distanza di 6 Km.
Descrizione:
Parcheggiata l’auto presso il Rifugio Bruno Pomilio (attualmente chiuso) si percorre a piedi l’ultimo tratto della strada asfaltata fino al piazzale del Blockhaus, 2070 m, dove c’è un altare votivo dedicato alla Madonna.
Ottima vista sulla catena del Gran Sasso e su gran parte del massiccio della Majella (ascesa 175 m, tempo 30 minuti).
Si lascia l’altare a sinistra e appena superate alcune tabelle escursionistiche, tra cui una della Forestale, si segue un sentiero segnato con vernice bianco-rossa e lettera P.
La via aggira il Monte Blockhaus dal versante Ovest; percorsi pochi metri subito si è ad una biforcazione, si va a destra in leggera discesa (all’inizio la via, sul prato, non è molto evidente ma guardando avanti la traccia è visibile).
Dopo un ampio giro in senso antiorario, passando tra i pini mughi, si raggiunge la sella di quota 2074 m tra il Monte Blockhaus e il Monte Cavallo, bel panorama sulla costa adriatica (ascesa 25 m, tempo 15 minuti).
Si continua a sinistra della cresta prima in salita (si passa poco sotto la cima di Monte Cavallo) poi in netta discesa (trascurando a destra una deviazione che porta alla Tavola dei Briganti) e si raggiunge la Sella Acquaviva dove si trova una fonte, 2100 m (ascesa 50 m, tempo 40 minuti).
Si riparte in salita in direzione Sud seguendo il crinale tra alti pini mughi, ghiaie e ancora pini mughi. Superati circa 150 m di dislivello si giunge ad un bivio (a sinistra, con salita a mezza costa, si va verso il Bivacco Fusco, 2455 m, non visibile dal versante dove ci troviamo). Si prosegue dritti risalendo la ripida dorsale Nord del Monte Focalone, direttissima molto panoramica, passando tra ghiaie, roccette, prato scosceso e ancora ghiaie fino a raggiungere la vetta 2676 m (ascesa 580 m, tempo 1,15 ore).
Si piega a Sud-Ovest attraversando un pianoro arido e pietroso (paesaggio lunare) e si giunge in un posto spettacolare; sono davanti a noi il Primo Portone, Secondo Portone, Terzo Portone, Cima Pomilio, Monte San Angelo, Monte Rotondo, Monte Pesco Falcone, Rifugio Manzini e il puntino rosso del Bivacco Pelino in cima al Monte Amaro.
Si scende a toccare la massima depressione del Primo Portone 2568 m e si risale dall’altra parte fino alla Cima Pomilio 2656 m (ascesa 90 m, tempo 25 minuti).
Si cambia direzione (Ovest) e si scende fino alla sella del Secondo Portone 2566 m, si prosegue a mezza costa in discesa fino alla sella del Terzo Portone 2560 m, ancora avanti si sale ripidamente su un sentiero che rimane a sinistra della cresta e, infine, un canalino (vedi nota 3) che porta sul pianoro del Monte Tre Portoni e sulla sua cima segnata da omini di pietra, 2673 m (ascesa 120 m, tempo 40 minuti).
Nota 3:
Pochi metri prima di risalire il canalino il sentiero si biforca, quello di sinistra passa accanto ad una cavità (si trova a destra della via, una decina di metri dopo averla imboccata) chiamata Grotta dei Tre Portoni o Pozzo De Gasperi, quota 2640 m. Superato l’ingresso la via traversa sotto i salti di roccia del Monte Tre Portoni fino ad una sella oltre la quale si ricollega al sentiero che stiamo percorrendo.
Toccato il punto più alto del Monte Tre Portoni si scende fino alla sella citata nella nota 3 e poi si attraversa l’altopiano verso destra (Ovest) aggirando una grossa dolina che si tiene a sinistra (Pozzo di Monte Amaro, 2588 m, che conserva la neve anche d’estate).
Qui la segnaletica non è sempre evidente, fare attenzione in caso di nebbia.
Raggiunta l’ampia dorsale Nord dell’Amaro la si risale in direzione Sud, bella la vista sul Monte Morrone, fino a raggiungere la Croce di vetta e il grosso segnale trigonometrico, 2793 m (ascesa 170 m, tempo 35 minuti, Km 13,3). Poco più in basso si trova il caratteristico Bivacco Pelino (vedi nota 4).
Si lascia l’altare a sinistra e appena superate alcune tabelle escursionistiche, tra cui una della Forestale, si segue un sentiero segnato con vernice bianco-rossa e lettera P.
La via aggira il Monte Blockhaus dal versante Ovest; percorsi pochi metri subito si è ad una biforcazione, si va a destra in leggera discesa (all’inizio la via, sul prato, non è molto evidente ma guardando avanti la traccia è visibile).
Dopo un ampio giro in senso antiorario, passando tra i pini mughi, si raggiunge la sella di quota 2074 m tra il Monte Blockhaus e il Monte Cavallo, bel panorama sulla costa adriatica (ascesa 25 m, tempo 15 minuti).
Si continua a sinistra della cresta prima in salita (si passa poco sotto la cima di Monte Cavallo) poi in netta discesa (trascurando a destra una deviazione che porta alla Tavola dei Briganti) e si raggiunge la Sella Acquaviva dove si trova una fonte, 2100 m (ascesa 50 m, tempo 40 minuti).
Si riparte in salita in direzione Sud seguendo il crinale tra alti pini mughi, ghiaie e ancora pini mughi. Superati circa 150 m di dislivello si giunge ad un bivio (a sinistra, con salita a mezza costa, si va verso il Bivacco Fusco, 2455 m, non visibile dal versante dove ci troviamo). Si prosegue dritti risalendo la ripida dorsale Nord del Monte Focalone, direttissima molto panoramica, passando tra ghiaie, roccette, prato scosceso e ancora ghiaie fino a raggiungere la vetta 2676 m (ascesa 580 m, tempo 1,15 ore).
Si piega a Sud-Ovest attraversando un pianoro arido e pietroso (paesaggio lunare) e si giunge in un posto spettacolare; sono davanti a noi il Primo Portone, Secondo Portone, Terzo Portone, Cima Pomilio, Monte San Angelo, Monte Rotondo, Monte Pesco Falcone, Rifugio Manzini e il puntino rosso del Bivacco Pelino in cima al Monte Amaro.
Si scende a toccare la massima depressione del Primo Portone 2568 m e si risale dall’altra parte fino alla Cima Pomilio 2656 m (ascesa 90 m, tempo 25 minuti).
Si cambia direzione (Ovest) e si scende fino alla sella del Secondo Portone 2566 m, si prosegue a mezza costa in discesa fino alla sella del Terzo Portone 2560 m, ancora avanti si sale ripidamente su un sentiero che rimane a sinistra della cresta e, infine, un canalino (vedi nota 3) che porta sul pianoro del Monte Tre Portoni e sulla sua cima segnata da omini di pietra, 2673 m (ascesa 120 m, tempo 40 minuti).
Nota 3:
Pochi metri prima di risalire il canalino il sentiero si biforca, quello di sinistra passa accanto ad una cavità (si trova a destra della via, una decina di metri dopo averla imboccata) chiamata Grotta dei Tre Portoni o Pozzo De Gasperi, quota 2640 m. Superato l’ingresso la via traversa sotto i salti di roccia del Monte Tre Portoni fino ad una sella oltre la quale si ricollega al sentiero che stiamo percorrendo.
Toccato il punto più alto del Monte Tre Portoni si scende fino alla sella citata nella nota 3 e poi si attraversa l’altopiano verso destra (Ovest) aggirando una grossa dolina che si tiene a sinistra (Pozzo di Monte Amaro, 2588 m, che conserva la neve anche d’estate).
Qui la segnaletica non è sempre evidente, fare attenzione in caso di nebbia.
Raggiunta l’ampia dorsale Nord dell’Amaro la si risale in direzione Sud, bella la vista sul Monte Morrone, fino a raggiungere la Croce di vetta e il grosso segnale trigonometrico, 2793 m (ascesa 170 m, tempo 35 minuti, Km 13,3). Poco più in basso si trova il caratteristico Bivacco Pelino (vedi nota 4).
Per il ritorno si percorre la via d'andata con un tempo di 3,30 ore e ascesa 350 m
Nota 4:
il Bivacco Mario Pelino è stato costruito nel 1981 dalla Sezione CAI di Sulmona.
A sinistra si notano dei ruderi testimoni di altri ricoveri qui esistiti:
Rifugio Vittorio Emanuele II, edificato in pietra nel 1890 dalla Sezione del CAI di Roma e distrutto da un bombardamento aereo nel 1944 e Bivacco metallico Falco Maiorano costruito nel 1965 dalla Sezione CAI di Chieti e distrutto da una bufera nel 1974.
Nota 4:
il Bivacco Mario Pelino è stato costruito nel 1981 dalla Sezione CAI di Sulmona.
A sinistra si notano dei ruderi testimoni di altri ricoveri qui esistiti:
Rifugio Vittorio Emanuele II, edificato in pietra nel 1890 dalla Sezione del CAI di Roma e distrutto da un bombardamento aereo nel 1944 e Bivacco metallico Falco Maiorano costruito nel 1965 dalla Sezione CAI di Chieti e distrutto da una bufera nel 1974.
001- la Majelletta, vista del Rifugio Bruno Pomilio
002 - il piazzale del Blockhaus con l’altare votivo dedicato alla Madonna
003 - aggirando il Monte Blockhaus da Ovest, vista del Monte Morrone e, sulla destra, il Monte Sirente
004 - la cresta con i pini mughi che porta sul Monte Cavallo
005 - scendendo verso la Sella Acquaviva, in fondo il Monte Focalone
006 - salendo dalla Sella Acquaviva sul Monte Focalone
007 - la ripida dorsale Nord del Monte Focalone, direttissima molto panoramica, si passa tra ghiaie,
roccette, prato scosceso e ancora ghiaie
008 - dalla dorsale Nord del Monte Focalone, uno sguardo indietro: vista della Majelletta e della via
appena percorsa
009 - paesaggio lunare, la Cima delle Murelle
010 - l’ultimo tratto prima della vetta del Focalone
011 - Monte Focalone 2676 m
012 - il Primo e il Secondo Portone, in fondo il Monte Amaro
013 - verso la sella del Primo Portone, 2568 m, da sinistra: il Monte San Angelo, la Cima Pomilio e,
in fondo, il Monte Amaro
014 - dal Primo Portone, uno sguardo verso Est; la Valle delle Mandrelle
015 - il Secondo e Terzo Portone; a sinistra il Monte Tre Portoni, 2673 m, al centro il Monte
Pesco Falcone 2657 m, a destra il Monte Rotondo 2658 m
016 - l’anfiteatro della Valle Cannella e il Monte Amaro
017 - dalla sella del Secondo Portone, 2566 m, uno sguardo a Nord; vista della Valle di Macchialunga e,
in fondo, la Majelletta (la nostra base di partenza)
018 - la sella del Terzo Portone, 2560 m, e il Monte Tre Portoni 2673 m
019 - dalla sella del Terzo Portone, 2560 m, uno sguardo a Nord, la Rava del Diavolo
020 - dal Terzo Portone, il Rifugio Manzini 2523 m e il Mone Amaro
021 - i salti di roccia del Monte Tre Portoni e a destra il facile canalino da risalire
022 - i salti di roccia del Monte Tre Portoni e il Monte Amaro
023 - Camosci sul Monte Tre Portoni
024 - la grotta dei Tre Portoni o Pozzo De Gasperi
…Pochi metri prima di risalire il canalino il sentiero si biforca, quello di sinistra passa accanto ad una
cavità (si trova a destra della via, una decina di metri dopo averla imboccata) chiamata Grotta dei
Tre Portoni o Pozzo De Gasperi, quota 2640 m. Superato l’ingresso la via traversa sotto i salti di roccia
del Monte Tre Portoni fino ad una sella oltre la quale si ricollega al sentiero che stiamo percorrendo….
025 - la Valle Cannella; a sinistra si nota Monte San Angelo, 2669 m, e in fondo a destra, la Cima
dell’Altare 2542 m
026 - dal Monte Tre Portoni vista del Terzo, Secondo e Primo Portone; in fondo il Monte Acquaviva 2737 m
027 - Monte Tre Portoni 2673 m, in fondo il Monte Amaro
028 - il Rifugio Manzini, 2523m, la Valle Cannella e, in fondo a destra, la Cima dell’Altare 2542 m
029 - la grande dolina tra il Monte Tre Portoni e il Monte Amaro; Pozzo di Monte Amaro 2588 m
030 - particolare del Pozzo di Monte Amaro, 2588 m, la neve, di solito, non si scioglie mai
031 - salendo sul Monte Amaro, uno sguardo indietro; la dolina appena superata, il Monte Tre Portoni e,
in fondo a destra, il Monte Acquaviva
032 - sulla dorsale Nord del Monte Amaro, stupenda veduta ad Ovest sul Monte Morrone e, in fondo,
il gruppo Velino-Sirente
033 - la dorsale Nord del Monte Amaro
034 - la dorsale Nord del Monte Amaro tra prato e sassi
035 - si inizia a vedere il Bivacco Pelino, la Croce e il punto trigonometrico di vetta
036 - il grosso punto trigonometrico e la Croce di vetta
037 - la Croce di vetta, 2793 m, e la Valle di Femmina Morta
038 - Monte Amaro 2793 m
038a - Croce di Monte Amaro 2793 m, dietro la Valle di Femmina Morta
039 - il Bivacco Mario Pelino e, a sinistra, i resti degli antichi ricoveri qui esistiti, vedi Nota 4 nella
descrizione della salita
040 - particolare dei resti degli antichi ricoveri in vetta al Monte Amaro, vedi Nota 4 nella descrizione
della salita
041 - il grosso punto trigonometrico di vetta, 2793 m, e, in fondo, il gruppo del Gran Sasso
042 - particolare della Croce e punto trigonometrico di vetta, 2793 m
043 - un gruppo di cordiali escursionisti in vetta al Monte Amaro
044 - il punto d’atterraggio di eventuali elicotteri
045 - curiosando nel rifugio
046 - il riposo prima del ritorno
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