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giovedì 12 dicembre 2013

In Sicilia 100.000 malati di ludopatia, la dipendenza dal gioco d'azzardo


La febbre del gioco, considerata per anni un semplice vizio, è in realtà una vera e propria malattia. Questa patologia può essere curata e, per farlo, ci si può rivolgere al sistema sanitario. Ma può anche essere prevenuta.
«L'inserimento nei livelli essenziali di assistenza è un passaggio importante ma non sufficiente - spiega Ignazio Tozzo, dirigente generale del dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico della Regione -. Occorre individuare risorse precise da assegnare specificamente a questo settore per potere garantire ai malati di gioco d'azzardo un sistema di cura all'interno del sistema sanitario e redigere piani di prevenzione che finora non esistono».
E per raggiungere questi obiettivi la Sicilia si sta attrezzando «individuando i referenti in ogni Asp per questo settore - ha aggiunto Tozzo -. A breve riusciremo a dar vita a veri e propri ambulatori territoriali ai quali i malati potranno rivolgersi per essere curati dalla dipendenza da gioco d'azzardo all'interno delle 9 Asp».
Secondo le più recenti stime, la ludopatia colpisce i maschi in età adolescenziale - quindi intorno al
15-16 anni - ed è una malattia che si può protrarre per decenni se non curata, fino a portare alle conseguenze peggiori: il dissipamento di interi patrimoni e la distruzione di famiglie sane.
Le donne non sono immuni dalla febbre da gioco. Per loro, però, la malattia insorge dopo i vent'anni. Si registrano casi in cui si presenta anche intorno ai 40.
La Regione, oltre a dar vita ad ambulatori di riferimento in ogni Asp, è intenzionata a individuare strategie in quattro fasi per la prevenzione. Una prima esperienza del genere, in Sicilia, in realtà esiste già e sarà usata come "pilota" per realizzare altri ambulatori. Sono stati già 67 nel 2012 i pazienti trattati per dipendenza patologica da gioco d'azzardo nei Sert di Siracusa. «Per decreto legge - sottolinea il prof. Roberto Cafiso - i giochi d'azzardo sono inibiti ai minori e l'accesso ai luoghi di cura è diretto e gratuito».
Intanto la crisi si fa sentire anche nel mondo dei giochi. Secondo le prime stime sul 2013, infatti, il mercato dei giochi segna la prima battuta d'arresto in 10 anni. Dai dati elaborati dall'agenzia specializzata Agimeg, si è avuto il primo saldo negativo in termini di raccolta che si attesta a 85,4 miliardi di euro, oltre 2,1 mld (quasi il 2,5%) in meno rispetto a un anno fa. La spesa effettiva invece cala di circa 700 mln (il 4%) e scende a 16,7 mld. In calo tutti i giochi, ad eccezione del Lotto che fa registrare un segno più. Inoltre, il 2013 si dovrebbe chiudere con vincite tornate nelle tasche degli appassionati per 68,8 miliardi di euro.

In Sicilia sarebbero non meno di 100mila i cittadini affetti da "ludopatia", la cosiddetta febbre del gioco d'azzardo. Secondo gli esperti, una dipendenza sempre più in crescita. Coinvolge una quota fra il 2 ed il 4 per cento della popolazione. Ora potrà essere curata dal Servizio sanitario regionale grazie all'inserimento nei Livelli essenziali di assistenza.
             

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