Sono stati assolti dall'accusa di truffa allo Stato quattro campobellesi, tra cui anche il nipote omonimo del defunto boss mafioso Natale L'Ala. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Marsala Roberto Riggio. Imputati nel processo Natale Lala (per un antico errore all'anagrafe, tra il boss campobellese ucciso dai killer nel maggio 1990 e il nipote c'è la differenza di un apostrofo), 63 anni, Giovanni Luppino, di 49 anni, Domenico Di Prima, di 31, e Saverio Petruzzo, di 69. La vicenda risale al 2005. Lala, titolare di un'azienda agricola, riesce a ottenere 30 mila euro di contributi pubblici per realizzare un uliveto con
impianto di irrigazione. Su questi contributi secondo le tesi dell'accusa ci sarebbe stata la truffa. Per i pm infatti le fatture emesse dai fornitori per l'acquisto del materiale necessario a mettere su l'uliveto non sarebbero state regolarmente pagate. La tesi era quella della classica fattura farlocca. Invece il giudice ha stabilito che il fatto non sussiste, e ha assolto i quattro imputati.
impianto di irrigazione. Su questi contributi secondo le tesi dell'accusa ci sarebbe stata la truffa. Per i pm infatti le fatture emesse dai fornitori per l'acquisto del materiale necessario a mettere su l'uliveto non sarebbero state regolarmente pagate. La tesi era quella della classica fattura farlocca. Invece il giudice ha stabilito che il fatto non sussiste, e ha assolto i quattro imputati.
Marsala.tp24.it
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.