Il cantante è morto nella sua abitazione a Roma. Aveva 78
anni, era malato da tempo. Cantautore, jazzista e attore, fra i suoi maggiori
successi "Il mondo" e "Che sarà"http://www.youtube.com/watch?v=TcZ3if8iuCs
Gli inizi di Jimmy Fontana, vero nome Enrico Sbriccoli, sono
con il jazz. Con il contrabbasso, imparato da autodidatta, frequenta i locali
della sua
regione, intanto studia da ragioniere e, una volta diplomato, parte
per Roma per frequentare l'università, Economia e commercio. Ma gli studi non
fermano la sua passione per il jazz, anzi, il contrario. Comincia a frequentare
i jazzisti della capitale, poi arriva la collaborazione con la Roman New
Orleans Jazz Band e l'università passa sempre più in secondo piano finché non
decide di lasciare gli studi per dedicarsi esclusivamente alla sua passione, la
muisica. È in quel periodo che sceglie anche un nome d'arte, Jimmy (in omaggio
al sassofonista Jimmy Giuffre) Fontana (scelto a caso, così raccontava,
dall'elenco telefonico).
La casa discografica Consorti gli fa incidere alcuni
standard jazz, entra nella Flaminia Street Jazz Band (composta all'epoca da
Giorgio Benigni, Umberto De Nigris, Francesco Tomassini, Raffaele Giusti, Aldo
Balzani, Giovanni Spalletti, Sandro Santoni, Wilder Petroselli, Leonello
Bionda) e incide con l'etichetta Astraphon. Decide che è venuto il momento di
formare un gruppo tutto suo: nasce la band Jimmy Fontana and his Trio con tre
dei ragazzi della Flaminia Street, Giusti al pianoforte, Santoni al contrabbasso,
Bionda alla batteria. Ed è in questo periodo che trova anche l'amore: Leda, che
diventerà sua moglie e gli darà quattro figli, Luigi, Roberto, Andrea e Paola.
Alla fine degli anni Cinquanta intraprende la carriera solista e si avvicina
alla musica leggera. Il primo successo è con Diavolo che, pubblicata anche in
Spagna, gli frutta un terzo posto al Festival di Barcellona. Con Bevo, nel
1960, vince il Burlamacco d'Oro, un concorso musicale a Viareggio. La prima
partecipazione al Festival di Sanremo è del 1961: in coppia con Miranda Martino
presenta Lady luna, scritta da Armando Trovajoli e Dino Verde.
La sua casa discografica adesso è la RCA, il primo brano è
Non te ne andare, del 1963, della quale è anche autore insieme a Gianni Meccia
e a Lilli Greco. Ma è due anni dopo che ottiene il primo, vero grande successo
grazie a Il mondo (testo di Gianni Meccia, musica scritta in collaborazione con
Carlo Pes e arrangiamento di Ennio Morricone), in gara a Un disco per l'estate
1965, che sarà poi reinterpretata da artisti internazionali in diverse
versioni. Nello stesso anno debutta al cinema in due "musicarelli":
Viale della canzone e 008 Operazione ritmo. Più avanti negli anni parteciperà
ad altre produzioni, come il film musicale Io bacio... tu baci e la commedia La
voglia matta.
Da quel momento si susseguono i successi. La mia serenata
vince il Disco per l'estate nel 1967 mentre al Cantagiro del 1968 presenta La
nostra favola, cover della canzone di Tom Jones Delilah; il lato B del 45 giri
La nostra favola è la canzone A te, tratta dall'aria Je crois entendre encore
dall'opera di Bizet I pescatori di perle. Nel 1970 ottiene un buon successo
anche con L'amore non è bello (se non è litigarello), sigla della trasmissione
televisiva Signore e signora, con Delia Scala e Lando Buzzanca). L'anno dopo
scrive la musica (in collaborazione con Italo "Lilli" Greco e Carlo
Pes) e parte del testo insieme a Franco Migliacci di Che sarà: l'idea è di
presentarla a Sanremo e Fontana è il produttore, a Los Angeles, di Josè Feliciano
che registra tre versioni della canzone: in italiano, in spagnolo (Que Serà) e
in inglese (Shake a Hand).
Ma rientrato in Italia lo aspetta una delusione: niente
Sanremo, la RCA ha deciso di sfruttare la canzone per consacrare al successo un
nuovo giovane gruppo, i Ricchi e Poveri, che si erano fatti notare l'anno
precedente al Festival interpretando, con l'autore Nicola Di Bari, La prima
cosa bella. Fontana, che in quanto autore ha diritto all'ultima parola, non
concede l'autorizzazione. Ma la RCA di fatto lo costringe, affermando che senza
i Ricchi e Poveri il brano non avrebbe partecipato ad alcun Festival. Che sarà
si piazza seconda ma è prima nelle vendite tanto da rivelarsi, ancora oggi, una
delle canzoni italiane più famose, riprodotte ed eseguite nel mondo.
Dopo la vicenda legata a Che sarà, Fontana non ottiene più
il successo del decennio precedente e per alcuni anni interrompe l'attività e
si trasferisce a Macerata, dove apre un bar che gestisce per cinque anni. Il
ritorno è nel 1979 con Identikit, sigla della serie tv Gli invincibili (più
tardi un'altra canzone, Bambola bambina, verrà usata come sigla per una serie
tv, La donna bionica), che riscuote un discreto successo, confermato poi da
Beguine, presentata al Festival di Sanremo 1982. Negli anni successivi tenta il
rilancio con il gruppo I Superquattro insieme a Gianni Meccia, Nico Fidenco e
Riccardo Del Turco, con i quali partecipa a molti programmi tv. Fra le sue
ultime apparizioni, il Festival di Sanremo del 1984, nel gruppo Squadra Italia,
appositamente costituito per l'occasione: il brano era Una vecchia canzone
italiana.
Le reazioni. Il primo a commentare la scomparsa di Fontana è
Tony Renis: "Era un grande amico, un grande artista e un grande
compositore, ma soprattutto una grande persona con la quale ho avuto sempre un
rapporto leale. "Ci siamo incontrati l'ultima volta lo scorso anno, e
ripromessi di vederci più spesso. Poi, però sono ripartito per gli Stati Uniti
e quindi non ho avuto più la possibilità di vederlo". Edoardo Vianello ha
affidato la sua reazione a un tweet.
la repubblica
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