CASTELBUONO. I primi ad accorgersene, la scorsa settimana, sono stati alcuni ragazzini. Erano a casa di un’amica, una festa come tante, il classico momento di goliardia, la decisione di fare un giro su qualche sito pornografico e la sorpresa, sconvolgente, di trovare la foto di una loro coetanea proposta come una sorta di escort. È bastato scavare ancora, «sfogliare» le pagine del blog, leggere i commenti e visualizzare le immagini per capire che quella non era l’unica ragazza di Castelbuono finita in rete. E che, in realtà, si trattava di una delle più grosse violazioni della privacy e di uno dei più grossi furti di immagini che, almeno nella provincia di Palermo, ha coinvolto una singola comunità.
Qualcuno parla di una sessantina di vittime, qualcun altro addirittura di cento. Di fatto, da alcuni giorni davanti alla stazione dei carabinieri e allo studio di alcuni legali c’è la fila di mariti, fidanzati, genitori e
delle stesse protagoniste che vogliono denunciare il furto di immagine. In paese non si parla d’altro, anche se ufficialmente nessuno conferma e nessuno commenta. Si conosce pure lo pseudonimo di chi ha pubblicato le foto, probabilmente copiandole da Facebook o da altri social network. E dalla scorsa settimana «teutonico» — così si era registrato l’hacker, che in base ad alcune voci avrebbe una trentina d’anni e sarebbe proprio di Castelbuono — è uno dei personaggi più ricercati del paese. Il suo nome, come spesso accade in un centro di poche migliaia di abitanti, è di dominio pubblico ed è già passato di bocca in bocca. Tutti ne parlano ma nessuno finora se l’è sentita di denunciarlo direttamente. Anche perché il rischio, se non fosse lui, è quello di passare da accusatore ad accusato. Da vittima a calunniatore.
Anche per questo le persone a vario titolo coinvolte hanno cercato di mantenere un profilo basso. Qualcuno ha offerto le proprie competenze per contattare il webmaster e invitarlo a rimuovere il contenuto del sito, qualcun altro si è incaricato di sfogliare, una dopo l’altra, le decine di pagine e di individuare tutte le vittime. Una parte è stata già rimossa e l’account di «teutonico», operativo da quasi due anni, disattivato. Ma basta ancora una normalissima ricerca su Google per trovare vecchie chat piene di foto di ignare vittime e commenti, perversi, di gente che trova in qualche modo eccitante questa condivisione. Molte sono semplici pose, alcune normalissime immagini per niente provocanti, in certi casi, però, sono stati trovati fotomontaggi o fotoritocchi pieni di commenti volgari.
Buona parte delle denunce sono state presentate al compartimento della polizia postale, altre direttamente ai carabinieri. Solo nella giornata di sabato i militari della stazione di Castelbuono hanno raccolto una mezza dozzina di segnalazioni sulle quali adesso saranno attivati tutti gli accertamenti del caso. Le tracce, del resto, sono ancora in rete e basta risalire all’indirizzo Ip (il codice che identifica il collegamento a internet) per individuare il responsabile.
Il webmaster del sito sarebbe già stato contattato dalle forze dell’ordine e presto potrebbe rispondere direttamente o, quantomeno, essere costretto a fornire le credenziali del blogger castelbuonese. Di quel «teutonico» che, forse, pensava di fare una bravata o di passare inosservato, mandando però in subbuglio un intero paese.
di VINCENZO MARANNANO
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.