PALERMO. Pressioni, minacce, inquinamento di prove. Ecco la figura di Salvatore Cirignotta dipinta dai magistrati nell’ambito dell’inchiesta sulla turbativa d’asta all’Asp nella gara d’appalto di sanitari, lo scandalo dei “pannoloni d’oro”. Le parole del gip Marina Pitruzzella sul giudice che in passato ha lavorato alla direzione nazionale antimafia sono emblematiche nel descrivere il personaggio, come riporta l’edizione odierna del Giornale di Sicilia in edicola.
«Le distorte dinamiche dell'ambiente in cui tale episodio di turbativa d'asta di Cirignotta si colloca - scrive la Pitruzzella -, il suo contegno minaccioso e intimidatorio, la sua capacità di sfida persino irragionevole, dimostrati nella medesima vicenda, e persino quando era consapevole che fossero in corso indagini, denotano già l'esistenza di un serio rischio di inquinamento probatorio, che a parere del giudice soltanto una misura restrittiva della sua libertà personale può limitare. La misura degli arresti domiciliari richiesta dal pm appare nella specie quella minimamente adeguata al livello dei rischi suddetti e del tutto proporzionata alle esigenze di tutela sociale, pure presenti».
G d S
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