E durante il discorso del primo cittadino, due generali abbandonano la platea.
Incidente diplomatico rientrato soltanto a tarda serata, ieri a Messina, dove il sindaco pacifista, Renato Accorinti, ha "irritato" gli alti rappresentanti delle Forze Armate alla cerimonia del 4 novembre. Dopo aver partecipato alla deposizione della corona di fiori al monumento di piazza Municipio, il sindaco ha esposto la bandiera con i colori della pace, con su scritto "no alla guerra, no agli armamenti". Nel discorso, poi, è tornato sui temi del disarmo a lui cari. Nessun fischio, nessun mugugno ufficiale dai partecipanti alla parata, ovviamente, che da uomini dello Stato hanno mantenuto il contegno richiesto dall'occasione. Ma un passaggio più degli altri ha provocato parecchi mal di pancia, tanto che il comandante del Comando Interregionale Culquaber dei Carabinieri, il general Ugo Zottin, dopo qualche minuto ha abbandonato la cerimonia. E lo ha seguito a ruota il comandante provinciale dell'Arma, il colonnello Stefano Spagnol.
di Alessandra Serio
Fonte: lasicilia.it
Immediatamente la notizia ha fatto il giro della città, e le repliche non sono mancate. Tra tutte, persino quelle del ministro della Funzione pubblica, Giampiero D'Alia, che ha chiesto al primo cittadino di scusarsi. E in serata a chiarire che l'Amministrazione non aveva intenzione di offendere la memoria dei caduti tra le fila delle Forze Armate è stato il vice sindaco. Alla cerimonia le premesse erano state di rito, con l'onore ai Caduti in guerra, «che ci hanno lasciato un mondo migliore». Poi però lo striscione pacifista, con su scritto anche l'inizio dell'articolo 11 della Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra". «Si svuotino gli arsenali, strumenti di morte - ha dichiarato il sindaco nel discorso ufficiale - e si colmino i granai, fonte di vita. Il monito che lanciava Sandro Pertini sembra ancora ad oggi cadere nel vuoto. Nulla da allora è cambiato. L'Italia, Paese che per la Costituzione ripudia la guerra, continua a finanziare la corsa agli armamenti ed a sottrarre drasticamente preziose e necessarie risorse per le spese sociali, la scuola, i beni culturali, la sicurezza. Il rapporto 2013 dell'Archivio Disarmo su "la spesa militare in Italia" documenta come l'Italia abbia speso per l'anno 2013, e spenderà per il 2014 e il 2015, oltre 20 miliardi di euro per il comparto militare (oltre un ulteriore miliardo per le missioni internazionali) a fronte di una drammatica crescita della povertà sociale». «La nostra isola - ha proseguito Accorinti - rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo: una base dalla quale fare partire strumenti di morte e controllare con tecnologie satellitari (Muos) i paesi stranieri». Il richiamo del ministro messinese D'Alia è stato pressoché immediato: «Il sindaco Accorinti dovrebbe scusarsi pubblicamente con la cittadinanza messinese per una provocazione demenziale e inopportuna, che offende le Forze Armate e la memoria di quanti, anche nostri concittadini, sono morti per la pace in Italia e nelle missioni internazionali. Alle Forze Armate, giustamente indignate per questo comportamento, va la nostra solidarietà e gratitudine. Essere sindaco non significa fare l'attivista di una minoranza, per quanto rispettabile, ma rappresentare tutti i cittadini e il sentimento di un'intera comunità. Oggi Accorinti non l'ha fatto».
Sulla stessa linea un comunicato ufficiale del Partito Democratico, che ha definito il discorso del sindaco «inopportuno e irrispettoso». Il dibattitto è poi proseguito in consiglio comunale, e gli animi si sono ovviamente divisi. A mettere la pietra tombale sulla polemica è stato il vice sindaco, il docente universitario Guido Signorino. «Nessuno ha inteso mancare di rispetto alle Forze Armate e dell'Ordine, sfido chiunque a trovare una sola parola d'offesa nell'intervento del Sindaco. Quello di oggi è stato un appello alla Pace e alla collaborazione tra i popoli, la bandiera riportava l'art. 11 della nostra Costituzione "l'Italia ripudia la guerra". Se qualcuno ha sentito urtata la propria sensibilità sono sicuro che il sindaco troverà il modo per appianare e chiarire qualsiasi tipo di malinteso», ha detto il componente della Giunta. Signorino ha poi ricordato a tutta l'aula che il sindaco rappresenta tutta la comunità messinese al servizio della pace e nel pieno rispetto delle Forze Armate con le quali ha da sempre avuto ottimi rapporti e proficui confronti fin dal primo giorno della sua attività istituzionale.
Ma Accorinti ha trovato anche tanti estimatori, soprattutto sul web. Ma non solo. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha parlato di «grande gesto» di Accorinti che «coerentemente con la sua storia di pacifista, ha mostrato la bandiera della pace in occasione delle celebrazioni del 4 novembre. Noi riteniamo - ha detto Ferrero - questa giornata un inno alla guerra. Se la coperta è corta, come dice il Presidente della Repubblica, il governo dovrebbe tagliare le spese militari, invece di continuare a fare propaganda. Per questo apprezziamo il gesto di Accorinti e simbolicamente ci uniamo a lui nell'esporre la bandiera della pace».
di Alessandra Serio
Fonte: lasicilia.it
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