MAZARA, 08 NOV – Un giro di prostituzione sarebbe alla base del sequestro preventivo di un immobile in via Tenente Gaspare Romano, al civico 67. La casa ha subito la misura il 5 novembre scorso, su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, che è stata eseguita dalla compagnia dei Carabinieri di Mazara. Una segnalazione molto circostanziata ci era giunta alcuni giorni fa: il giro di squillo sarebbe stato composto “da tre brasiliane, delle quali due sono in servizio a turno, con tariffe
base di 50 e 100 euro (comunicate al balcone). C’è un via vai alto a pausa pranzo”. Della ‘casa chiusa’ sempre secondo la fonte, alcuni organi di polizia sarebbero stati a conoscenza, ma sarebbe mancato fino a qualche giorno fa l’elemento del reato: lo sfruttamento della prostituzione. Evidentemente nuove notizie di reato devono essere state rilevate di recente per arrivare al sequestro. Il segnale per comunicare ai potenziali clienti la disponibilità dei servizi offerti – nella “casa singola al primo piano, quella con balcone con persiane” sempre secondo le segnalazioni ricevute – sarebbe stata fornita agli avventori tramite due segnali: cappello in paglia e sedia fuori dal balcone. L’attività sarebbe stata in passato “gestita da un indigeno con italiane – continua la segnalazione – ora l’attività si è ingrandita ed è pieno di giovani”. Il sabato, in particolar modo, e nei feriali all’ora di pranzo, fino ad alcuni giorni fa, era possibile notare numerosi movimenti attorno all’abitazione. Ora magistratura e forze dell’ordine hanno scritto la parola fine sulla porta dell’abitazione.
base di 50 e 100 euro (comunicate al balcone). C’è un via vai alto a pausa pranzo”. Della ‘casa chiusa’ sempre secondo la fonte, alcuni organi di polizia sarebbero stati a conoscenza, ma sarebbe mancato fino a qualche giorno fa l’elemento del reato: lo sfruttamento della prostituzione. Evidentemente nuove notizie di reato devono essere state rilevate di recente per arrivare al sequestro. Il segnale per comunicare ai potenziali clienti la disponibilità dei servizi offerti – nella “casa singola al primo piano, quella con balcone con persiane” sempre secondo le segnalazioni ricevute – sarebbe stata fornita agli avventori tramite due segnali: cappello in paglia e sedia fuori dal balcone. L’attività sarebbe stata in passato “gestita da un indigeno con italiane – continua la segnalazione – ora l’attività si è ingrandita ed è pieno di giovani”. Il sabato, in particolar modo, e nei feriali all’ora di pranzo, fino ad alcuni giorni fa, era possibile notare numerosi movimenti attorno all’abitazione. Ora magistratura e forze dell’ordine hanno scritto la parola fine sulla porta dell’abitazione.
Alessandro Accardo Palumbo
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.