San vittore olona (Milano)
La 59enne ha impugnato l’arma, regolarmente detenuta, che la coppia teneva custodita in cassaforte
«Aiuto! Mia moglie mi vuole ammazzare perché ho cambiato canale!». Che non si trattava di uno scherzo ma di un’ autentica richiesta d’aiuto, il carabiniere della centrale operativa lo ha capito subito, dal tono disperato dell’interlocutore. Altro che goliardata. Lui, imprenditore di 69 anni, chiamava dal bagno della taverna della sua villa e la scena che descriveva al militare, anche se quasi da «oggi le comiche», era vera: la moglie era fuori dalla porta, con in pugno una pistola calibro 38 (carica), pronta a far fede alle minacce e a premere il grilletto.
Solo l’intervento dei carabinieri e la capacità di due militari nel riportare la donna a più miti consigli ha fatto sì che tutto si concludesse senza spargimento di sangue. La chiamata al 112 è arrivata verso le 22.30 di lunedì: «Vi prego accorrete. Mi sono rifugiato in bagno e mia moglie è fuori dalla porta con la mia pistola. Mi vuole sparare! Perché? Perché facevo zapping». In un attimo la villa dei coniugi, lei più giovane di dieci anni, da qualche tempo sofferente di crisi depressive, viene circondata dai carabinieri della compagnia di Legnano e della stazione di Cerro Maggiore, distante poche centinaia di metri.
Ai militari appare una situazione davvero paradossale: il marito è chiuso nel bagno della taverna, visibile da una «bocca di lupo». Terrorizzato. Fuori la moglie, che urla, a volte frasi senza un senso preciso. Il problema è che la pistola in mano, regolarmente custodita dal marito in cassaforte, ce l’ha davvero. La trattativa dura quasi tre ore, con i militari che da una parte cercano di tranquillizzare l’uomo attraverso il finestrino sopra il bagno e dall’altra cercano di convincere la donna a farsi aprire la porta della villa.
Verso l’una e mezza, finalmente, lei accetta: riconosce due carabinieri di Cerro «sempre tanto gentili», apre la porta e li fa salire in cucina. I due militari le chiedono di preparare due caffè e lei acconsente. Appoggiando l’arma sul tavolo. A quel punto, tutto finisce: mentre i due carabinieri prendono la pistola, altri militari entrano in casa, liberano il marito e convincono la donna a farsi visitare all’ospedale di Legnano, dove è ricoverata. Per lei, una denuncia per minacce.
Francesco Sanfilippo
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