Il felino era stato affidato a Chiusa Sclafani, nel Palermitano. Ma è tornato dai proprietari a Poggioreale, nel Tapanese
di MARIANO PACE
POGGIOREALE. Una storia a lieto fine che ha quasi dell'incredibile. Protagonista una gattina di sette anni, di nome Maigoscia che era stata in affidamento ma è ritornata a casa a Poggioreale dopo oltre quattro mesi. Ha attraversato valli, colline e montagne che separano Chiusa Sclafani, paese in provincia di Palermo, da Poggioreale nel cuore della Valle del Belice. Maigoscia ha viaggiato giorno e notte percorrendo almeno quaranta chilometri (la distanza che divide i due paesi) fino a quando stremata dalla fatica, grazie al suo particolare fiuto, si è presentata miagolando davanti alla porta dell'abitazione del suo proprietario, Mario Palermo, intermediario assicurativo di Poggioreale.
«Siamo rimasti letteralmente scioccati e increduli - dice Mario Palermo - ero con mia moglie Mirella e i miei suoceri quando abbiamo aperto la porta di casa e abbiamo visto spuntare la nostra piccola Maigoscia. Davvero un'emozione indescrivibile». La gattina era stata data in affidamento, lo scorso 13 dicembre, a un caro amico di famiglia, Giuseppe Coscino, abitante a Chiusa Sclafani. «Ogni giorno telefonavamo - aggiunge Palermo - per avere sue notizie, sembrava si fosse bene ambientata. Invece a metà gennaio è arrivata la telefonata di Giuseppe che ci comunicava l'amara notizia: Maigoscia non si trovava più». Una notizia che ha gettato nella tristezza sia Mario che i suoi familiari. Evidentemente la gattina soffriva la lontananza da casa nonostante le amorevoli cure di Giuseppe. Sarà stato proprio questo forte sentimento di nostalgia a spingere la gattina a peregrinare. Una vera e propria odissea. Ma alla fine è riuscita nell'impresa. Adesso Maigoscia versa in buone condizioni di salute. È stata controllata e sottoposta a trattamenti per la prevenzione di malattie. Naturalmente la notizia del suo ritorno a casa è stata salutata con gioia e soddisfazione anche dall'amico di famiglia Giuseppe.
«Siamo rimasti letteralmente scioccati e increduli - dice Mario Palermo - ero con mia moglie Mirella e i miei suoceri quando abbiamo aperto la porta di casa e abbiamo visto spuntare la nostra piccola Maigoscia. Davvero un'emozione indescrivibile». La gattina era stata data in affidamento, lo scorso 13 dicembre, a un caro amico di famiglia, Giuseppe Coscino, abitante a Chiusa Sclafani. «Ogni giorno telefonavamo - aggiunge Palermo - per avere sue notizie, sembrava si fosse bene ambientata. Invece a metà gennaio è arrivata la telefonata di Giuseppe che ci comunicava l'amara notizia: Maigoscia non si trovava più». Una notizia che ha gettato nella tristezza sia Mario che i suoi familiari. Evidentemente la gattina soffriva la lontananza da casa nonostante le amorevoli cure di Giuseppe. Sarà stato proprio questo forte sentimento di nostalgia a spingere la gattina a peregrinare. Una vera e propria odissea. Ma alla fine è riuscita nell'impresa. Adesso Maigoscia versa in buone condizioni di salute. È stata controllata e sottoposta a trattamenti per la prevenzione di malattie. Naturalmente la notizia del suo ritorno a casa è stata salutata con gioia e soddisfazione anche dall'amico di famiglia Giuseppe.
G d S
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