(AGI) - Imperia, 16 apr. - E' un geometra imperiese di 51 anni, considerato la mente del gruppo, l'unico ad essere finito in carcere nell'operazione della Guardia di Finanza, che stamani ha eseguito quattro misure cautelari, a margine di un'inchiesta per concorso in turbativa d'asta, bancarotta e danneggiamenti, coordinata dal procuratore di Imperia, Giuseppe Geremia. Per gli altri indagati, tutti di Imperia, due sono sottoposti alla misura dell'obbligo di firma, mentre uno all'obbligo di dimora.
I quattro, ritenuti vicini al boss della mafia Matteo Messina Denaro, sono accusati di aver svuotato una serie di societa' che erano state, di volta in volta, opportunamente costituite e di aver turbato una gara di appalto indetta dal Comune di Pieve di Teco, la cui porta del municipio fu oggetto di un tentativo di incendio, che gli inquirenti ritengono legati a questa vicenda e, in particolare, all'esclusione di una ditta da una gara di appalto. Gli inquirenti ritengono che i quattro lavorassero per consentire a Denaro di insinuarsi negli appalti pubblici. Le indagini hanno riguardato una serie di societa' tutte operanti nel settore edilizio, nelle quali il sodalizio aveva cointeressenze.(AGI)
I quattro, ritenuti vicini al boss della mafia Matteo Messina Denaro, sono accusati di aver svuotato una serie di societa' che erano state, di volta in volta, opportunamente costituite e di aver turbato una gara di appalto indetta dal Comune di Pieve di Teco, la cui porta del municipio fu oggetto di un tentativo di incendio, che gli inquirenti ritengono legati a questa vicenda e, in particolare, all'esclusione di una ditta da una gara di appalto. Gli inquirenti ritengono che i quattro lavorassero per consentire a Denaro di insinuarsi negli appalti pubblici. Le indagini hanno riguardato una serie di societa' tutte operanti nel settore edilizio, nelle quali il sodalizio aveva cointeressenze.(AGI)
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