(AGI) - Una ventenne conosce un uomo tramite chat e dopo un periodo di frequentazione 'virtuale' accetta un incontro e viene violentata. Questo il racconto fatto da una ragazza varesina che, tra mille scetticismi iniziali, ha portato al fermo di un uomo di 42 anni, un italiano gia' finito tempo addietro sotto inchiesta per una vicenda
analoga. Proprio questo aspetto ha rafforzato il racconto della giovane, apparso inizialmente lacunoso. Oltre tutto la ragazza non era nemmeno riuscita a fornire molti dettagli per risalire al presunto violentatore avendo accettato un 'incontro al buio'. La giovane infatti conosceva solo il volto dell'uomo (per la foto sul sito) che, per quanto si e' scoperto, non avrebbe un domicilio stabile, neppure una casa tanto che vivrebbe a bordo di un'auto spostandosi da un parcheggio all'altro della zona e che avrebbe trasformato anche nella sua 'alcova' con tanto di tendine ai finestrini. Senza lavoro ma dotato di computer con chiavetta usb, strumenti che avrebbe usato per adescare la ventenne fissandole appuntamento nella zona delle stazioni di Varese.
Qualche sera fa l'accordo di trovarsi per cenare insieme in un ristorante e approfondire la conoscenza. Invece, appena salita in auto, si sarebbe portato in una zona isolata per poi minacciare la giovane e violentarla. Fatto questo l'avrebbe accompagnata ad una stazione ferroviaria dove la ragazza e' salita in treno per tornare a Varese e presentarsi alla Polizia per denunciare quanto accaduto. Il 43enne e' stato fermato la scorsa notte dalla Polizia ferroviaria a bordo della sua auto.
Del caso si sta occupando il Pm Luca Petrucci.
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