Il 20 febbraio 2013 presso l’Aula
Magna del Liceo Classico di Castelvetrano si è svolta la conferenza su “Dante e
la politica”, facente parte del IX ciclo di LECTURA DANTIS per l’anno
scolastico 2012-2013. Alla manifestazione erano presenti studenti
dell’Istituto, e studenti ospiti provenienti dal Liceo Scaduto di Bagheria.
Relatore il prof. Marco Fragonara, dantologo. Coordinatore il Preside Dr.
Francesco Fiordaliso. Per chiudere il ciclo dantesco del 2013 , il programma
prevede ancora le seguenti conferenze:
-12/03 Dante e l’istituzione ecclesiastica – 09/04
Dante e l’arte – 17/05 Dante fra induismo ed eresie medievali- .
La politica sporca non è una qualità
dei nostri giorni; anche Dante nel 1300 ne fu artefice e vittima. Infatti,
spiega il prof. Fragonara, Dante: nel 1300, fu per due mesi priore di Firenze,
per la fazione dei “bianchi”, contro la fazione dei “guelfi neri”. Allo scopo
di mantenere la pace nella città, egli approvò la decisione di esiliare i capi
di entrambe le fazioni, fra i quali l'amico Guido Cavalcanti. Mentre Dante si trovava a Roma, appoggiati da
papa Bonifacio VIII, i capi dei neri poterono rientrare a Firenze e
impadronirsi del potere. Dante preferì l'esilio.
I suoi
ideali politici, durante gli anni dell’esilio subirono un profondo cambiamento:
si avvicinarono alle posizioni dei ghibellini.
Per
garantire la pace e il benessere dell'umanità egli, nel De Monarchia, sostiene la
netta separazione tra Stato e Chiesa, auspicando l'unificazione di tutta
l'Europa sotto il regno di un imperatore illuminato. Quindi, per certi versi,
Dante anticipava di diversi secoli l’unione di tanti popoli che solo oggi si
sta realizzando, anche se con esiti negativi: MEC – ONU ecc.
VITO
MARINO
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