Il Sindaco Giacomo Tranchida |
Lo ha deciso il sindaco: "In caso di rifiuto o di confermata positività, a seguito di accertamenti clinici e tossicologici di secondo livello, si avviano le procedure per l'eventuale adozione dei procedimenti di revoca degli incarichi fiduciari”.
ERICE (TRAPANI)- Test antidroga e contro l'alcolismo e pure a loro spese. E' scritto chiaro e tondo nell'atto d'indirizzo che il sindaco di Erice Giacomo Tranchida ha approvato assieme alla sua giunta. I destinatari hanno quasi un nome ed un cognome: “Il segretario generale, i dirigenti di settore, gli esperti e tutti quei
soggetti ai quali vengono attribuiti compiti e funzioni in regime fiduciario vengono sottoposti agli accertamenti sanitari di assenza di tossicodipendenza, alcool dipendenza o di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope”.
Ma non finisce qui. Le verifiche riguardano anche altri aspetti. Nell'atto deliberativo, approvato dall'amministrazione lo scorso 18 marzo, si legge che, sempre gli stessi destinatari, sono tenuti “alla pubblicazione sul sito istituzionale dell'ente della situazione patrimoniale propria e del proprio coniuge non separato o convivente”. L'atto d'indirizzo indica un percorso sempre più stringente. Tranchida va giù duro e nell'atto deliberativo c'è una parte che fa riferimento alle sanzioni: “In caso di rifiuto o di confermata positività, a seguito di accertamenti clinici e tossicologici di secondo livello, si avviano le procedure per l'eventuale adozione dei procedimenti di revoca degli incarichi fiduciari”. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
Il sindaco sarebbe passato direttamente alla modifica del regolamento di riorganizzazione degli uffici e dei servizi. Ma dal primo settore è arrivato il parere tecnico negativo sulla delibera ed è stato dunque necessario seguire un'altra strada, con uno schema più soft che rimanda poi al segretario generale l'onere di definire la modifica del regolamento. Tranchida va all'attacco dopo avere giocato in difesa. Quel test che ora intende imporre a dirigenti e consulenti l'ha fatto lui, quando il precedente consiglio comunale approvò una petizione che proponeva l'esame in questione a tutti gli amministratori ericini. Furono giorni e mesi di polemiche e soprattutto di sospetti. Il primo cittadino rispose facendo il test a sue spese e convocando la stampa per rendere pubblici i risultati. Una mossa a sorpresa che creò scompiglio nella politica ericina ma che gli permise di stroncare sul nascere strumentalizzazioni che si stavano avvicinando minacciosamente a poca distanza dalle elezioni comunali.
soggetti ai quali vengono attribuiti compiti e funzioni in regime fiduciario vengono sottoposti agli accertamenti sanitari di assenza di tossicodipendenza, alcool dipendenza o di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope”.
Ma non finisce qui. Le verifiche riguardano anche altri aspetti. Nell'atto deliberativo, approvato dall'amministrazione lo scorso 18 marzo, si legge che, sempre gli stessi destinatari, sono tenuti “alla pubblicazione sul sito istituzionale dell'ente della situazione patrimoniale propria e del proprio coniuge non separato o convivente”. L'atto d'indirizzo indica un percorso sempre più stringente. Tranchida va giù duro e nell'atto deliberativo c'è una parte che fa riferimento alle sanzioni: “In caso di rifiuto o di confermata positività, a seguito di accertamenti clinici e tossicologici di secondo livello, si avviano le procedure per l'eventuale adozione dei procedimenti di revoca degli incarichi fiduciari”. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
Il sindaco sarebbe passato direttamente alla modifica del regolamento di riorganizzazione degli uffici e dei servizi. Ma dal primo settore è arrivato il parere tecnico negativo sulla delibera ed è stato dunque necessario seguire un'altra strada, con uno schema più soft che rimanda poi al segretario generale l'onere di definire la modifica del regolamento. Tranchida va all'attacco dopo avere giocato in difesa. Quel test che ora intende imporre a dirigenti e consulenti l'ha fatto lui, quando il precedente consiglio comunale approvò una petizione che proponeva l'esame in questione a tutti gli amministratori ericini. Furono giorni e mesi di polemiche e soprattutto di sospetti. Il primo cittadino rispose facendo il test a sue spese e convocando la stampa per rendere pubblici i risultati. Una mossa a sorpresa che creò scompiglio nella politica ericina ma che gli permise di stroncare sul nascere strumentalizzazioni che si stavano avvicinando minacciosamente a poca distanza dalle elezioni comunali.
Fonte: Live Sicilia
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