Il 3 marzo 2013 si è svolta a
Castelvetrano, nei locali dell’ ex Deposito Locomotive FS la “6ª Giornata Nazionale delle Ferrovie
Dimenticate”, organizzata dall’Associazione TRENO D.O.C. Della vecchia officina
rimangono le mura a testimoniare un glorioso passato scomparso ma ancora vivo
in chi vi ha lavorato per tanti anni.
E’ giusto ricordare, per nostalgia
del passato e per memoria storica, che fino agli anni ’70 circa tutto
l’Impianto ferroviario di Castelvetrano gestiva circa 2000 lavoratori fra
ferrovieri e dipendenti di ditte che lavoravano in appalto per la ferrovia. Un
traffico consistente animava i vari settori. Volendo sfogliare una pagina di
storia, la stazione venne inaugurata il 10/07/1880 contestualmente all’apertura
al traffico della tratta Castelvetrano – Trapani di 74,4 Km . della linea a
scartamento normale (distanza fra le rotaie 1435 mm .).
Il 05/06/1881 venne completato il
collegamento con la stazione di Palermo Lolli.
Nella stazione
di Castelvetrano operava anche la linea a scartamento ridotto (distanza fra le
rotaie 950 mm .):
la “Partanna - Castelvetrano – Agrigento”, aperta al traffico il 26/06/1910.
C’era anche la “Castelvetrano
- San Carlo – Burgio - Palermo S. Erasmo”, realizzata fra il 1910 e il 1931,
con una lunghezza di 81 Km ,
chiusa nel 1972.
Fu un grande errore costruire
strade ferrate a scartamento ridotto. Malgrado allora il trasporto si
effettuasse ancora con i muli e col carretto, la velocità del trenino era molto
ridotta e non si potevano spedire merci deperibili, come il pesce di Sciacca e di Marinella di
Selinunte.
Eppure, Castelvetrano aveva
l’onorevole Saporito alla Camera dei Deputati che era anche Presidente della
Commissione e della Giunta del Bilancio; incarico che ricoprì fino alla sua
uscita dalla scena politica nel 1912.
Tuttavia, per suo interessamento,
nel nostro territorio venne costruita la prima strada ferrata a scartamento
ordinario (distanza fra le rotaie 1435 mm ): la “Palermo - Trapani Via Castelvetrano”,
che fu inaugurata nel 1883.
Purtroppo, per una politica sbagliata
adottata da vari governi che hanno favorito il gommato a discapito della
ferrovia, a poco a poco il traffico è diminuito e le linee a scartamento
ridotto sono state tutte soppresse.
Esistono delle consistenti
iniziative, avviate dal sindaco di Castelvetrano con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane
e con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani,
nel voler creare un Museo delle Ferrovie Siciliane nell’area del ex deposito
locomotive, come pure la riattivazione, a solo scopo turistico, del tratto
Selinunte – Foce del Belìce. Speriamo che il nostro dinamico sindaco riesca a
mandare avanti il progetto.
VITO MARINO
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