Errante, l’assessore alla cultura Angela Giacalone e
Giacomo Bonagiuso, esperto per le attività culturali.
Bonagiuso, in qualità anche di
direttore tecnico “ad onorem” del Teatro Selinus, ha illustrato il programma
2013, da lui definito “anima nuda”, a simboleggiare la sua nascita nella
povertà. Tuttavia, da bravo siciliano, ha saputo conciliare capre e cavoli, per
come si suol dire o, “fari mazza grossi, ligna sicchi e senza grana” per come dicevano
i nostri nonni. Per merito della sua lunga esperienza in campo teatrale, è riuscito
a stilare un programma composto di 10 spettacoli, più la scuola di teatro per i
ragazzi, cercando di lasciare il livello degli spettacoli accettabili, privi
della pomposità barocca accompagnata dai grossi nomi, ma di un certo valore
culturale; composto da 10 spettacoli, sarà reso noto al più presto. Un
programma che passerà alla storia perché con la crisi economica italiana in
atto, dal sofferente bilancio comunale il sindaco potrà prelevare la somma di appena
E.10.000 circa, rispetto agli anni passati quando si stanziavano 100.000 –
150.000 Euro.
Per evitare ulteriori costi a
carico del comune, si è stabilito di utilizzare il 70% dell’incasso delle
serate per pagare le compagnie teatrali, mentre il restante 30% rimarrebbe al
comune, a copertura dei costi relativi all’intera stagione teatrale. Forse
merito della crisi, per come ha asserito Bonagiuso, sarà un teatro aperto senza
ingerenza dei partiti politici.
Colgo l’occasione per riesumare,
per sintesi, la storia culturale del nostro bellissimo teatro, che se oggi è in
bassa fortuna, ha avuto il suo periodo di grande splendore:
Il Teatro Selinus venne
inaugurato nel 1919, con una serie di rappresentazioni liriche. Fu un periodo
abbastanza felice quello fra le due guerre; il periodo in cui venne chiamato
“il piccolo Massimo” con rappresentazioni
di opere liriche di grandissimo successo, come “Lucia”, “Traviata”, “Norma”,
“Barbiere di Siviglia”, intervallate da spettacoli di prosa, operette e
riviste, con compagnie note in campo nazionale come : De Santis e Jacobini,
Marcello Giorda, D’Origlia Palmi, Checco Durante, Angelo Musco, Giovanni
Grasso, Cettina Bianchi e Nino Fleurville, Donne Viennesi, Odette D’Argonne,
Achille Mozzato, Regina Collica; non mancarono anche le serate di gala con la
partecipazione del famoso baritono Gino Bechi. Dopo 15 anni di gloriosa
carriera, il teatro ha smesso ogni attività, anche perché fosche nubi di guerra
si addensavano anche su Castelvetrano (Guerra 1940 –‘45). Dopo tanta gloria,
nel dopoguerra il teatro fu adibito a sala cinematografica. Negli anni ’50 “il
Piccolo Teatro di Castelvetrano”, diretto da Ferrucio Centonze, letterato e
Giovanni De Simone, magistrato, effettuò diverse recite fra cui “l’Onorevole”
dello stesso De Simone. Intorno agli anni ’60 il Teatro Selinus chiuse ogni
attività per riaprire, dopo un attento restauro, nel dicembre 1984.
VITO MARINO
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