Sono due processi di mafia distinti tra di loro, quelli che si stanno svolgendo davanti al Tribunale di Marsala. Due processi diversi che
hanno un filo conduttore comune: il capo di cosa nostra Matteo Messina Denaro.
Uno vede imputati, il boss castelvetranese e tredici suoi presunti
fiancheggiatori arrestati nell'operazione antimafia Golem II. L'altro procedimento, Leonardo Bonafede (storico capomafia campobellese) + altri sei tra cui l'ex sindaco di Campobello di Mazara Ciro Caravà, arrestati a dicembre 2011 con l'operazione "Campus Belli". La testimonianza resa da Giuseppe Linares, ex Capo della Squadra Mobile di Trapani, in questo ultimo processo, riguarda atti di indagine che ricostruiscono le operazioni Golem I e II, e questo fatto ci dice che anche "Campus Belli" ha un naturale collegamento con il primo. Linares durante il suo esame ha detto di aver appurato le connessioni tra cosa nostra palermitana e i soggetti di Campobello Franco Luppino e Leonardo Bonafede, mediatori, punti di contatto, appunto, tra Matteo Messina Denaro e la mafia palermitana. Linares: "L'ordinanza di custodia cautelare del 16/06/2009 maturava dopo l'arresto di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, e successivamente, Gaspare Pulizzi, Antonino Nuccio e Andrea Bonaccroso, diventati collaboratori di giustizia ci fornirono una serie di spunti dei rapporti tra Matteo Messina Denaro e i soggetti palermitani. I collegamenti erano Franco Luppino, Franco Indelicato e Leonardo Bonafede. Abbiamo ritrovato infatti uno scambio di lettere tra questi soggetti".
fiancheggiatori arrestati nell'operazione antimafia Golem II. L'altro procedimento, Leonardo Bonafede (storico capomafia campobellese) + altri sei tra cui l'ex sindaco di Campobello di Mazara Ciro Caravà, arrestati a dicembre 2011 con l'operazione "Campus Belli". La testimonianza resa da Giuseppe Linares, ex Capo della Squadra Mobile di Trapani, in questo ultimo processo, riguarda atti di indagine che ricostruiscono le operazioni Golem I e II, e questo fatto ci dice che anche "Campus Belli" ha un naturale collegamento con il primo. Linares durante il suo esame ha detto di aver appurato le connessioni tra cosa nostra palermitana e i soggetti di Campobello Franco Luppino e Leonardo Bonafede, mediatori, punti di contatto, appunto, tra Matteo Messina Denaro e la mafia palermitana. Linares: "L'ordinanza di custodia cautelare del 16/06/2009 maturava dopo l'arresto di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, e successivamente, Gaspare Pulizzi, Antonino Nuccio e Andrea Bonaccroso, diventati collaboratori di giustizia ci fornirono una serie di spunti dei rapporti tra Matteo Messina Denaro e i soggetti palermitani. I collegamenti erano Franco Luppino, Franco Indelicato e Leonardo Bonafede. Abbiamo ritrovato infatti uno scambio di lettere tra questi soggetti".
Di Bonafede, Linares ha detto che è la persona al vertice di Cosa Nostra a Campobello di Mazara assieme all'altro storico capo Nunzio Spezia. Per ciò che riguarda la posizione di Ciro Caravà, invece, l'ex dirigente della Mobile non ha saputo dare informazioni, dicendo di non essersi occupato di indagini sull'ex Sindaco di Campobello. Ha risposto così Linares alla domanda del PM Sabella, che gli chiedeva se si era mai interessato di indagini riguardo all'imputato. "L'ho incontrato come Sindaco. Le indagini non erano delegate a me, e non avendole svolte, non posso sapere". E con un secco "no" ha risposto al controesame dell'Avv. della difesa Oddo che ha posto questa domanda: "E' giusto dire che lei non ha riscontrato la partecipazione alla famiglia mafiosa di Ciro Caravà?". Linares: "Nelle indagini condotte da me no".
La prossima udienza del processo "Campus Belli" è stata fissata dal Tribunale presieduto da Gioacchino Natoli il 6 marzo alle 11.30, e si ascolteranno i testi citati dal Pm: il capitano Monica Parasiliti e Pierluigi Giglio. Al Processo Golem II non c'è stata nessuna testimonianza nel corso dell'ultima udienza che si è svolta venerdì scorso. Le parti hanno discusso sulle richieste dei Pm Guido e Sabella di portare in dibattimento le prove testimoniali di Calogero RIzzuto e Manuel Pasta, collaboratori di giustizia e imputati di reato connesso. A queste richieste si erano opposti tutti gli avvocati della difesa, ma il Tribunale presieduto da Sergio Gulotta li ha ammessi al dibattimento, stabilendo che alla prossima udienza dell' 8 marzo prossimo si dovrà decidere la modalità con cui ascoltarli - se in videoconferenza o con una trasferta - visto che i due testi si trovano in località protetta. Il tribunale ha inoltre invitato il PM a portare la cassetta con le videoregistrazioni prova del 5/6/2009. Per la stessa udienza si ascolteranno i testi citati dal Pubblico Ministero, il Col. Bottino, Giovanna Micol Richichi e diversi funzionari di Polizia.
Marsala.it
Marsala.it
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti pubblicati non riflettono le opinioni di questo blog, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.