Lo «ius soli», il diritto di acquisire la cittadinanza del Paese in cui si nasce anche se si è figli di genitori immigrati, non è ancora riconosciuto dalle leggi dello Stato. Succede quindi che figli di stranieri, nati in Italia da genitori extracomunitari, debbano attendere il compimento della maggiore età per ottenere la cittadinanza italiana. Una grave mancanza che il Comune di Gibellina ha provato a sanare, simbolicamente, aderendo alla campagna «Io come tu», promossa Lo «ius solidall’Unicef in
occasione della Giornata per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e consegnando, il 20 novembre, la cittadinanza onoraria a dodici ragazzini figli di immigrati (undici di origine marocchina, uno di origine tunisina). Un gesto appunto simbolico, che non ha efficacia giuridica, «ma che testimonia – come ha precisato il sindaco, Rosario Fontana – l’attenzione che questa città ha sempre avuto per il dialogo tra i popoli, per l’inclusione sociale, l’accoglienza e la solidarietà». A Gibellina, ha aggiunto il primo cittadino, «ci sono molti figli di migranti che vanno a scuola con i bambini figli di gibellinesi, fanno sport con loro, crescono insieme nella nostra comunità». Bambini che non si sentono immigrati, ma nemmeno italiani, «rischiando – ha concluso Fontana – lo smarrimento culturale La cerimonia, nell’auditorium del Museo civico, si è tenuta alla presenza dell’ambasciatore del Marocco in Italia, Hassan Abouyoub. «Questa – ha ribadito l’ambasciatore – è un’iniziativa che non ha un impatto giuridico, ma anticipa i tempi perché il meticciato è il futuro modello culturale del Mediterraneo. A quello dobbiamo lavorare, per creare una prosperità condivisa». Abouyoub ha poi annunciato la volontà di finanziare, a Gibellina, un corso di lingua araba, «come già fatto a Reggio Emilia, dove il sessanta per cento degli iscritti sono studenti italiani». Ospiti della manifestazione, tra gli altri, anche il presidente regionale dell’Unicef, Umberto Palma, la referente del Comitato Unicef di Trapani, Mimma Gaglio, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo «Garibaldi», Salvino Amico, e la regista Annamaria Gallone, alla quale è stato assegnato un premio. (In alto foto di gruppo; a sinistra il sindaco Fontana e Abouyoub
Fonte: Belice c’è
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