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lunedì 31 dicembre 2012

MAZARA DEL VALLO -Il 2012 ancora nel segno di Cristaldi. Ma a quale prezzo?


La fine dell’anno si avvicina e, come si conviene in tutte le buone tradizioni, è tempo di bilanci.

Per la verità preferisco le previsioni, specie quelle ottimistiche e cariche di parole
semplici. Ma, come spesso ripeto, va da se che per immaginare il futuro dobbiamo conoscere il presente e il passato. A Mazara dove
siamo? Da dove veniamo? Sicuramente non tutto ciò che si dice, o si è detto, per le vie della città è tangibile. Come si fa a quantificare un sogno, nella fattispecie quello cristaldiano?
Partiamo da un dato di fatto: il programma elettorale. Oggi racconta una Mazara che non c’è. Quella piccola grande capitale del Mediterraneo ipotizzata dallo staff del sindaco in sede di elezioni è una visione attualmente onirica ed inevasa dalla sua giunta. Potremmo già perderci nei mille rivoli che necessariamente un programma deve trattare ma che raramente superano lo spazio di un secondo nella cantilena popolare, perciò guardiamo ai punti salienti, quegli stessi vessilli che l’onorevole aveva fatto propri:
- LA FRUIBILITA’ DELLE ZONE BALNEARI
“Le nostre spiagge dovranno essere oggetto di attenzione non solo del periodo estivo ma dovranno essere fruibili anche in altre stagioni: l’Amministrazione si muoverà sulla strada del controllo e della pulizia attraverso l’utilizzazione di personale interno e del possibile coinvolgimento di manodopera esterna. Gli interventi mirati alla vivibilità delle zone balneari impongono una precisa politica urbanistica per dotare le aree balneari di spazi attrezzati per attività commerciali, culturali e ricreativi.”
Non è necessario essere un genio per accorgersi che tutto questo è lontano non solo dall'essere realizzato ma anche solo dall'essere compreso come qualcosa di rintracciabile nella realtà. Tonnarella è sempre la stessa ormai da anni, con la sua viabilità ad uso e consumo di taluni, con i poliziotti municipali presenti solo nelle circostanze meno incresciose e pavidi per affrontare talune arroganze. I bambini continuano a considerarla come l'albero di Natale, utile solo in certi periodi dell'anno, e la sabbia, tanto importante per quell'ecosistema, continua ad essere sperperata per colpa di infrastrutture obsolete.


- LA SPIAGGIA IN CITTA'
“Il lungomare di Mazara del Vallo dovrà costituire uno dei primi luoghi di intervento della Pubblica Amministrazione. Dovranno essere effettuati i lavori necessari alla restituzione della spiaggia cittadina ai Mazaresi, con l’eliminazione degli inconvenienti derivanti da uno stato igienico-sanitario sicuramente non degno di una Città dalle grandi ambizioni turistiche.”
Parole roboanti che avevano convinto anche gli scettici. Ognuno si sarà fatto un'idea sul tema (e non è questa la sede per parlarne), ma è inutile nascondere che quel cartello sulla non balneabilità delle acque è un ammonimento troppo severo per quelle attività che puntano sul turismo vacanziero. La spiaggia in città in buona sostanza non esiste ed al di là delle idee (ripeto personali) è a tutt'oggi un punto non assolto di quel programma.
 
  - LA FERROVIA E I PASSAGGI A LIVELLO


“C’è un grande problema che va affrontato con determinazione: quello legato alla presenza della ferrovia che taglia la Città in due e ne blocca lo sviluppo oltre a provocare disagi non più sopportabili: l’Amministrazione comunale attiverà tutti i canali per l’eliminazione di tale barriera.”
A mio avviso il nodo più fantasioso: la soppressione della tratta ferroviaria che impone l'uso dei passaggi a livello nel tessuto urbano. E’ stata una delle perle della campagna elettorale a tal punto da costringere gli altri candidati a dire la loro. Fu talmente geniale come trovata che anche le altre città, limitrofe alla nostra, si avvicinarono e si interessarono, quasi ad ammettere una loro dipendenza in quei termini dalla città del Satiro. Ma se clamore vi fu, gli effetti di quegli annunci non hanno avuto seguito: i canali sono rimasti inoperosi (o sordi); la città non ha sottopassaggi come paventato da altre forze politiche, nè la soppressione della strada ferrata. Le sbarre non si sono mai mosse dal loro posto.
- IL CENTRO STORICO
“Dovrà essere recuperato il Centro Storico, non soltanto attraverso una politica di sistemazione degli edifici ma anche mediante iniziative tendenti ad incoraggiare il ritorno nella Città antica delle attività artigianali e commerciali. C’è un problema di sicurezza nella nostra Città che riguarda principalmente il Centro Storico: in tal senso, l’Amministrazione Comunale si muoverà in collaborazione con gli Organi preposti in linea con quanto previsto dalle leggi in vigore, prevedendo un controllo territoriale mediante l’utilizzazione della Polizia Municipale, di volontari, di associazioni di ex appartenenti alle Forze dell’Ordine con protocolli d’intesa con Prefettura ed Organi preposti alla sicurezza dei Cittadini e all’ordine pubblico. Mazara del Vallo è Città multiculturale e questa considerazione conduce a sviluppare una politica gestionale della Città verso lo sfruttamento di tale condizione.”
centro storico
Un fermento, specie i primi mesi di sindacatura, era rilevabile per le vie del centro. Interventi decorativi, a volte tendenti all'arte, sono stati una forte onda per quelle viuzze così caratteristiche.
Le onde bagnano, ma non costruiscono nemmeno i castelli di sabbia: le stradine abbellite sono rimaste tali e nessuno di quegli ha portato alla nascita di attività, fuori da quelle, per altro talune precedenti allo stesso sindaco, attinenti alla movida notturna. Kasbah sì, ma solo per i pub e per i commercianti che resistono. Inutile dire che il problema della sicurezza non è stato affrontato (o per lo meno non in maniera incisiva): per informazioni chiedere ai commercianti e residenti di tutta quell'area che va da Porta Palermo in giù.
- LA SANITA’
“L’Amministrazione comunale non potrà non avere un preciso ruolo nella politica sanitaria, a sostegno dell’ammodernamento delle nostre strutture ospedaliere e di pronto soccorso. Una politica di collaborazione con le altre Città vicine dovrà avviare un processo di efficienza delle nostre strutture sanitarie, con l’ambizione di scoraggiare i cittadini a rivolgersi a strutture lontane dalle nostre Città.”
Equilibri politici (che taluni definirebbero giochi di potere) ci hanno portato alla situazione attuale, che è figlia di una situazione inversa: gli amici sono diventati nemici ed i nemici sono diventati amici. Certo, oggi Massimo Russo non è più assessore regionale e Vito Billardello non è imputabile delle responsabilità altrui, ma è innegabile l’assenza di sindaco e giunta al corteo in difesa del nostro nosocomio.
- I MERITI
Sarei ingiusto se parlassi della sindacatura Cristaldi come un periodo di sole sconfitte e manchevolezze. L’ex deputato nazionale ha il grande merito di aver fatto interessare la gente all’andamento della città, di aver creato attenzione rispetto alla cosa pubblica (cosa che non ebbe Macaddino, il quale però fece importanti opere urbanistiche). Quante persone e per quanto tempo hanno discusso di Corso Umberto chiuso al traffico? Sicuramente migliaia e per mesi. Quanti cittadini hanno disquisito (e continuano a farlo) sulla gradevolezza e l'opportunità delle ceramiche sparse per la città senza un criterio logico? Tante, tantissime. Si è parlato di costi, di autori. Alcune sono attribuibili allo stesso Hajto, ma lui dice di averle donate alla città. E poi ancora i battibecchi col vescovo Mogavero, le nomine assessoriali discutibili: Cristaldi riesce a fare parlare di sè, sempre e comunque.

Quella del sindaco è proprio una tecnica di comunicazione: creare amici e nemici sulle sciocchezze, clamore sulle cose di scarso interesse. Mentre il lavoro latita, la sopraelevata rimane un’eterna incompiuta, si parla di giare e ceramiche.
Un’utile mossa che solo i fini strateghi sanno fare: aprire un vortice, di berlusconiana memoria, dove il popolo si spacca non su i fatti ma sulle persone e chi non è d'accordo è perché ha qualcosa contro il primo cittadino. Questo è sicuramente il più grande dei suoi meriti (forse anche l'unico). Tutto ciò si materializzerà in un elettorato più preparato, in grado di capire più cose, come la completa sciocchezza della chiatta o di apprezzare la differenza tra candidati che parlano l’italiano ed altri ancora fermi al dialetto classico. D’altro canto però la gente sarà più integralista, affamata ed anche più arrabbiata: una spinta che forse neanche i Grillini riusciranno a canalizzare.
Cristaldi ha ancora un pò di tempo per coprire alcuni determinanti omissis della sua amministrazione, di correggere il tiro, sperando di non trovarsi più davanti ad imbarazzanti dichiarazioni come: “E’ colpa del consiglio comunale!” o il più eclatante “E’ colpa della crisi mondiale e della congiuntura economica”. Frasi che mal si approcciano alla sfilza di consulenze, veri e propri orpelli di un sultanato, che nulla hanno prodotto, se non ulteriori artifizi da record per i loro costi.
Per il resto sereno e, speriamo, felice anno nuovo.
Ivano Asaro, Alberto Tumbiolo


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