E' morto soffocato dal nastro adesivo che gli è stato appiccicato sulla bocca per non farlo urlare e dalla sciarpa con cui i suoi assassini lo hanno imbavagliato. Prima lo avevano picchiato violentemente e legato con della stoffa. Dall'autopsia arrivano le prime certezze
sull'omicidio di don Mario Del Becaro, 63 anni, ucciso venerdì nella canonica della chiesa di San Bartolomeo a Tizzana, presso Quarrata (Pistoia). Gli aggressori, due, forse tre, lo hanno malmenato con violenza causandogli anche la rottura di una costola, una lesione al fegato, vari traumi ed emorragie interne. In queste condizioni il fisico del sacerdote, privato della normale respirazione, ha ceduto. L'orario dell'aggressione viene posto dagli investigatori tra le 20.30 e le 21.30 di venerdì. Orario che è stato circoscritto anche grazie alla testimonianza di una persona del posto che ha cenato con don Mario in canonica e ha fornito ai carabinieri alcuni riscontri.
sull'omicidio di don Mario Del Becaro, 63 anni, ucciso venerdì nella canonica della chiesa di San Bartolomeo a Tizzana, presso Quarrata (Pistoia). Gli aggressori, due, forse tre, lo hanno malmenato con violenza causandogli anche la rottura di una costola, una lesione al fegato, vari traumi ed emorragie interne. In queste condizioni il fisico del sacerdote, privato della normale respirazione, ha ceduto. L'orario dell'aggressione viene posto dagli investigatori tra le 20.30 e le 21.30 di venerdì. Orario che è stato circoscritto anche grazie alla testimonianza di una persona del posto che ha cenato con don Mario in canonica e ha fornito ai carabinieri alcuni riscontri.
Tuttavia il resto delle indagini, invece, è segnato da parecchi dubbi e lacune da colmare. Mentre è in corso la 'caccia' agli assassini ci sono dettagli importanti da chiarire: c'é sempre da stabilire se davvero sia stato don Mario ad aprire la porta agli assassini o se siano riusciti ad entrare in casa in altro modo, pur considerando che non ci sono segni di effrazione. Inoltre, è da stabilire quale sia stato il bottino della rapina perché nessuno sa dire al momento che cosa il parroco custodiva in cassaforte. E non è neppure stata ritrovata la sua Fiat Punto, con cui gli aggressori sono scappati. Intanto gli investigatori hanno 'ritracciato' una serie di testimonianze. Al vaglio degli inquirenti il racconto della donna delle pulizie del parroco, che vive nella piazza della chiesa. Mentre ai gestori della pizzeria attigua alla chiesa è stato chiesto di ricordare se di recente hanno notato qualche sospetto, magari anche la sera stessa di venerdì, oltre la normale clientela. Si continua a indagare anche seguendo la pista che conduce al tentativo di estorsione da parte di un nomade, finito in carcere il 18 dicembre proprio per la denuncia di don Mario, esasperato dalle sue richieste di denaro. Perciò perquisizioni sono state fatte nei campi nomadi del Pistoiese, giacché non si esclude il movente della vendetta.
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